Salmo 13

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Salmo 13
Per la fine; salmo di Davide.
1 Ha detto l’insensato nel suo cuore:
non c’è Dio.
Si sono corrotti e resi abominevoli nelle azioni,
non c’è chi fa il bene, non c’è neppure uno.
2 Il Signore si è affacciato dal cielo
Sui figli degli uomini,
per vedere se c’è chi comprende o chi cerca Dio.
3a. Sepolcro aperto è la loro gola,
con la loro lingua tramavano inganni.
3b. Veleno di aspidi sotto le loro labbra,
la loro bocca è piena di maledizione e amarezza,
3c. veloci i loro piedi a versare sangue,
macerie e sciagura nelle loro vie
3d. e la via della pace non hanno conosciuto:
non c’è timore di Dio davanti ai loro occhi.
4 Non conosceranno tutti gli operatori d’iniquità,
che divorano il popolo mio come si mangia il pane?
Non hanno invocato il Signore.
5 Hanno tremato di timore là dove non c’era timore,
perché Dio è nella generazione giusta.
6 Avete oltraggiato il consiglio del povero,
perché il Signore è la sua speranza.
7 Chi darà da Sion
il salvatore di Israele?
Quando il Signore farà tornare
dalla prigionia il suo popolo,
esulti Giacobbe, gioisca Israele.

Per la fine; salmo di Davide.
“Per la fine, salmo di David stesso. Che cosa significhi per la fine, non occorre ripeterlo più oltre. Perché fine della legge è Cristo a giustificazione di ogni credente , come dice l'Apostolo. Crediamo a lui, quando cominciamo a entrare sulla via del bene; e vedremo lui quando saremo arrivati. Ecco perché Egli è il fine”. ( Agostino )
1 Ha detto l’insensato nel suo cuore:
non c’è Dio.
Si sono corrotti e resi abominevoli nelle azioni,
non c’è chi fa il bene, non c’è neppure uno.
Principio di ogni male per l’uomo è un cuore senza senno, che ha abbandonato la guida e la luce della Sapienza.
Dal peccato dell’uno è venuta la corruzione dei molti: tutti si sono resi abominevoli nelle azioni.
Non c’è nessuno che faccia il bene, neppure uno.
“Ha detto l'insensato in cuor suo: non c'è Dio. Neppure gli stessi sacrileghi, né certi detestabili filosofi, che pensano riguardo a Dio cose false e perverse, hanno osato dire: non c'è Dio. Perciò ha detto in cuor suo, perché nessun uomo osa dire una tal cosa, anche se ha osato pensarla”. ( Agostino )
“Questo salmo accusa tutti gli uomini: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” ( Eusebio ) ( cfr Rom.3,23 ).
Ruperto applica questo stico al rifiuto di accogliere il Cristo; essi hanno detto: Non è Dio ( cfr Mc 2,5 ss. )
“Non c'è chi faccia il bene, non ce n'è fino ad uno. Fino ad uno, vale a dire non c'è neppure un uomo di tal genere, oppure escluso uno, cioè Cristo Signore. Così diciamo: questo campo arriva fino al mare e non computiamo anche il mare insieme con il campo. È questa la migliore interpretazione, in modo che si intenda che nessuno ha fatto del bene fino a Cristo: perché nessun uomo può fare del bene fino a che Cristo stesso non glielo abbia insegnato. E questo è proprio vero, perché nessuno può fare del bene fino a che non ha conosciuto l'unico Dio”. ( Agostino )
2 Il Signore si è affacciato dal cielo
sui figli degli uomini,
per vedere se c’è chi comprende o chi cerca Dio.
Lo sguardo che ha visto l’uomo perché fosse buono, di nuovo si rivolge ai figli degli uomini per vedere chi è buono.
L’amore che si è donato, vuole anche essere compreso.
Dio che cerca l’uomo vuol anche essere da lui cercato.
3a. Sepolcro aperto è la loro gola,
con la loro lingua tramavano inganni.
Dal profondo dell’uomo esce fetore di morte
La sua lingua  tesse fili di inganno.
Il cuore che è per la vita è trovato per la morte.
La parola che è donata per la lode al Signore
trama inganni contro il suo Creatore.
3b. Veleno di aspidi sotto le loro labbra,
la loro bocca è piena di maledizione e amarezza,
Le labbra create per dire parole d’amore
portano il veleno dell’inganno.
Non c’è pienezza della bocca se non per la maledizione.
Non c’è gusto delle dolcezze di Dio, ma solo il sapore dell’amarezza che viene dal Diavolo.
3c. veloci i loro piedi a versare sangue,
macerie e sciagura nelle loro vie
Se il cuore dell’uomo è trovato malvagio, non diversamente sono trovate le sue opere.
Se c’è prontezza nell’agire  è solo per dare la morte.
Le vie della crescita sono piene di macerie. Ovunque segni di rovina.
3d. e la via della pace non hanno conosciuto:
non c’è timore di Dio davanti ai loro occhi.
Via di pace è la Parola eterna: l’uomo non l’ha fatta sua.
Garanzia di vita sono  occhi che hanno timore di Dio: sempre cercano e vogliono il suo volto, per non deviare dalla strada della giustizia.
“Tutti hanno deviato, anche il popolo eletto, e questo rende necessaria la venuta di Gesù nel mondo. Cita Is 50,2: Sono venuto e non c’era nessuno; ho chiamato e non vi fu alcuno che desse ascolto”. ( Eusebio )
4 Non conosceranno tutti gli operatori d’iniquità,
che divorano il popolo mio come si mangia il pane?
Non hanno invocato il Signore.
Operatori d’iniquità sono il Diavolo e i figli suoi: non si nutrono della Parola di Dio, ma divorano il Suo popolo.
Non conoscono invocazione al Signore.
“Se essi fanno il male e divorano il mio popolo, è perché non hanno mai invocato Dio”. ( Beda )
“E divorano il mio popolo come un pezzo di pane, cioè ogni giorno, perché il pane è alimento quotidiano. Divorano il popolo coloro che prendono da esso i loro profitti, non riferendo il loro ministero alla gloria di Dio, né alla salvezza di coloro che governano”. ( Agostino )
5 Hanno tremato di timore là dove non c’era timore,
perché Dio è nella generazione giusta.
Hanno tremato di timore là dove non c’era ragione di temere,
perché Dio è  nella generazione che è fatta da Lui giusta.
Non c’è amore senza timore, ma c’è anche un timore senza amore.
Chi è amato dal Signore, confidi nell’opera sua.
Non c’è altra generazione alla vita se non quella che passa per la fede nel Figlio suo. Fuggi lontano da ogni falso timore di Dio.
Il vero timore allarga le sue braccia all’opera del Cristo, il falso timore è nemico del Figlio di Dio.
“Hanno avuto paura di perdere il regno terreno, ove non c'era motivo di timore, e hanno perduto il regno dei cieli, perdita che avrebbero dovuto temere. Queste parole debbono applicarsi a tutti i beni temporali; quando gli uomini temono di perdere questi beni, non pervengono a quelli eterni”. ( Agostino )
“Perché Dio sta con la generazione dei giusti, cioè non sta con coloro che amano il secolo. È infatti ingiusto abbandonare il Creatore dei secoli per amare il secolo, e servire la creatura piuttosto che il Creatore”. ( Agostino )
6 Avete oltraggiato il consiglio del povero,
perché il Signore è la sua speranza.
Gradito e accetto a Dio è il proposito del povero: non confida in se stesso, ma pone nel Signore la sua speranza.
Dove Dio accoglie e giustifica, il Maligno accusa e condanna, perché siano allontanati dal Cristo coloro che hanno posto in Lui ogni speranza.
“Il consiglio del povero è il disegno del Cristo che, essendo ricco, si è fatto povero per arricchirci ”.  ( Girolamo )
7 Chi darà da Sion
il salvatore di Israele?
Quando il Signore farà tornare
dalla prigionia il suo popolo,
esulti Giacobbe, gioisca Israele.
Nessun salvatore verrà da Sion per opera dell’uomo.
Quando potrà esultare Giacobbe e gioire Israele?
Quando il Signore stesso libererà il suo popolo
dalla prigionia del Maligno.
“Salvatore è il Cristo. Salvatore è il nome dato, in modo tutto particolare, al Messia, quando Isaia annuncia la chiamata delle genti” ( Origene )
“La schiavitù: sono proprio le genti che avevano detto: Non c’è Dio! Questa prigionia che è sotto il potere dei demoni, questa schiavitù è distrutta. Israele sarà colui che crede, colui che vede Dio con gli occhi del cuore… “ ( Ilario )
“Considera i due nomi come profetici, in base alla loro etimologia ebraica: Giacobbe è colui che si impadronisce dell’eredità; Israele è colui che vede Dio”. ( Beda )

Da Ilario di Poitiers
Mettiamoci nei panni di uno che, entrando in una città appestata, osservi che tutti gli abitanti sono indistintamente consunti dalla malattia, arsi dalla febbre, sfiniti da malesseri di vario genere, e non trovando in quel luogo alcun medico, si addolori e si lamenti che non vi sia alcun aiuto, alcun rimedio per mali così grandi. Senta poi che la peste infierisce ogni giorno sempre di più nelle membra, e sappia che lontano si trova un medico che potrebbe curare, se fosse presente – l’unica cosa che rimane – e, cambiando ogni preoccupazione in desiderio, esclami nel dolore della disperazione: Chi potrebbe renderlo presente e procurare così la salvezza? Lo Spirito Santo, trasformando in desideri ogni preoccupazione, si comporta allo stesso modo, quando osserva l’errare del genere umano, i mali che affliggono il nostro mondo, la malattia che devasta con una morte senza rimedio. E ciò avviene, quando Dio è negato dallo stolto, quando tutti sono corrotti dall’inganno detestabile dei piaceri, quando non c’è nessuno che voglia il bene, quando le loro gole sono sepolcri per gli innocenti, quando tutti si servono della lingua per dire menzogne, quando un veleno d’aspide è soffuso sulle loro labbra e nelle loro parole, quando la bocca è piena di amarezza e di maledizione, quando il loro piede si è mosso veloce per versare il sangue. E tra questi malanni, su quanti non riconoscono la via della pace, sovrasta l’infelicità in tutte le vie della loro vita, quando non c’è alcun rispetto per Dio, quando la rovina del popolo di Dio è come l’ alimento del pane per i persecutori, mentre la morte, i mali, i castighi degli innocenti diventano soddisfazione per gli ingiusti; quando Dio non è invocato, e si teme per cose inesistenti da parte di coloro che, eliminando il Creatore, venerano la creatura negli idoli; quando si perde la speranza che Dio abiti presso la generazione dei giusti, si confonde l’intelligenza del povero ed è derisa la speranza legata alla sua pazienza. Allora, in mezzo a tali disgrazie che imperversano e dominano dappertutto, lo Spirito Santo, ben conoscendo colui che solo può portare aiuto, esclama: Chi darà da Sion la salvezza a Israele? Non l’aveva data Mosè, non Elia, non Isaia, non i profeti; tutte le opere della Legge erano risultate inefficaci contro il contagio così diffuso delle malattie. C’era bisogno di un medico, che curasse tutti i malanni con un solo e medesimo intervento soccorritore, guarisse tante e così varie malattie presenti in tutto il mondo, non con artifici o invenzioni… bensì con la potenza della Parola.
È Lui che lo Spirito invoca, è lui che attende, perché al suo arrivo si calmi la febbre, cessi la cecità, scompaia la paralisi, non colpisca la morte. È lui che lo Spirito aspetta, lui proclama, lui invoca: Chi darà da Sion la salvezza a Israele? “.