Salmo 15

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Salmo 15
Iscrizione di Davide.
1 Custodiscimi, Signore
Perché in te ho sperato.
2 Ho detto al Signore: Mio Signore sei tu:
dei miei beni non hai bisogno.
3 Per i santi che sono nella sua terra
ha reso mirabili tutte le sue volontà in loro.
4 Si moltiplicarono le infermità degli altri,
poi si sono affrettati.
Non mi radunerò nei loro raduni sanguinari,
né mi ricorderò dei loro nomi con le mie labbra.
5 Il Signore è la porzione della mia eredità
e del mio calice;
tu sei colui che mi reintegra nella mia eredità.
6 La sorte è caduta per me nei luoghi migliori;
per me infatti la mia eredità è magnifica !
7 Benedirò il Signore che mi ha fatto comprendere;
e di più, anche la notte mi hanno ammonito i miei reni.
8 Contemplavo il Signore davanti a me sempre,
perché è alla mia destra, affinché non sia scosso.
9 Per questo ha gioito il mio cuore
e ha esultato la mia lingua;
anzi, anche la mia carne riposerà nella speranza,
10 perché tu non abbandonerai negli inferi l’anima mia
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
11 Mi hai fatto conoscere le vie della vita,
mi colmerai di gioia con il tuo volto:
delizie alla tua destra per sempre!

 

 

 

Iscrizione di Davide.
1 Custodiscimi, Signore
Perché in te ho sperato.
Chiede di essere custodito, chi si sente insidiato dal Maligno.
Non invoca il nome del Signore, se non chi ha posto in Lui ogni speranza.
“Il Cristo parla della Chiesa che è la sua carne, a nome di tutto il genere umano”. ( Atanasio )
2 Ho detto al Signore: Mio Signore sei tu:
dei miei beni non hai bisogno.
E’ la confessione della  fede nell’Unico Dio.
“Non avrai altro Dio di fronte a me”.
Lui solo è Signore della vita, in Lui confidiamo.
Non i nostri beni sono offerta a Dio gradita, ma un cuore umile e contrito.
“Qualunque cosa noi offriamo a Dio, egli l’accetta, non perché ne abbia bisogno, ma per darci i beni celesti”. ( Origene )
3 Per i santi che sono nella sua terra
ha reso mirabili tutte le sue volontà in loro.
Per i santi che sono nella sua terra
ha fatto cose meravigliose, perché siano rese manifeste in loro le volontà del suo amore.
Terra del Signore è la sua chiesa, luogo privilegiato di salvezza.
Nessuna volontà del Padre è per i santi meravigliosa, se non quando si rende visibile nell’opera del Cristo.
“Il peccatore è colui che è fuori dalla terra di Dio, che non gli mostra le sue meraviglie”. ( Origene )
“Per i santi che stanno nella sua terra, per i santi che hanno riposto la loro speranza nella terra dei viventi, per i cittadini della Gerusalemme celeste, la cui vita spirituale, in virtù della speranza, è stabilmente ancorata in quella patria che a ragione è detta terra di Dio, sebbene essi abitino ancora in questa terra con il corpo. Ha fatto mirabile in essi ogni mia volontà: in questi santi, dunque, ha fatto mirabile ogni mia volontà a loro vantaggio, per cui hanno compreso quanto abbia loro giovato sia l'umanità della mia divinità perché potessi morire, sia la divinità della mia umanità perché potessi risorgere”. ( Agostino )
4 Si moltiplicarono le infermità degli altri,
poi si sono affrettati.
Non mi radunerò nei loro raduni sanguinari,
né mi ricorderò dei loro nomi con le mie labbra.
Si sono moltiplicate le infermità di coloro che non sono santi, cioè separati per il Signore. Si sono affrettati nei loro propositi malvagi.
Non mi radunerò nei loro raduni di sangue,
i loro nomi non usciranno dalle mie labbra, perirà in me il loro ricordo.
Al moltiplicarsi della misericordia divina, si moltiplicano le macchinazioni del Maligno e dei suoi figli.
Il santo di Dio non avrà alcuna parte nei loro raduni sanguinari.
Il nome del Signore rimane in eterno, il nome dei malvagi sarà cancellato dalla terra dei viventi.
Diversa la versione e l’interpretazione dei Padri: “multiplicatae sunt infirmitates eorum”, così dice la versione latina della Volgata dove le infermità  ( eorum )sono riferite ai santi di cui al versetto 3.
“Moltiplicate si sono le loro infermità, non a loro rovina, ma per far loro desiderare il medico. Poi si sono affrettati: dunque, dopo che si sono moltiplicate le infermità, si son dati premura per esser risanati. Non riunirò le loro adunanze di sangue; le loro adunanze non saranno infatti carnali, né li riunirò perché mi avranno reso propizio con il sangue degli armenti. Né mi rammenterò con le mie labbra dei loro nomi, ma nella trasformazione spirituale dimenticheranno quello che erano; né saranno più chiamati da me peccatori, o nemici, o uomini, ma giusti, fratelli miei, e figli di Dio in grazia della mia pace”. ( Agostino )
“Io radunerò le genti, ma non accoglierò i loro sacrifici cruenti. Chiederò loro il sacrificio non cruento e la lode…”. ( Origene )
Non li chiamerò più coi loro nomi da idolatri, li chiamerò eletti e santi”. ( Origene )
“Non saranno più chiamati figli degli uomini, ma figli di Dio. Non saranno più chiamati servi ma amici”. ( Girolamo )
5 Il Signore è la porzione della mia eredità
e del mio calice;
tu sei colui che mi reintegra nella mia eredità.
Il Signore Gesù è la parte della mia eredità,
berrò per sempre dal  calice che mi ha dato un vino di eterna gioia.
Sei tu o Signore che mi hai fatto degno dell’eredità perduta.
Nel fratello primogenito, ritroviamo la nostra eredità di figli di Dio.
“Il Cristo , che rappresenta tutto il genere umano, chiede che l’uomo sia reintegrato nel possesso dei beni che aveva prima del peccato”. ( Origene )
“Tu sei colui che mi restituisce la mia eredità, affinché sia conosciuta, anche da costoro che io libero, la gloria nella quale ero presso di te, prima che il mondo fosse 1. Perché non restituisci a me ciò che non ho mai perduto, ma restituisci ad essi, che la perdettero, la conoscenza di quella gloria; e poiché io sono in costoro, restituisci a me” ( Agostino )
“Quanto al Padre si dice: Tu sei la porzione della mia eredità. Sei, dice, non “sei stato”: infatti il Figlio è sempre rimasto nel Padre e il Padre nel Figlio. Quanto invece, alle nazioni: tu, dice, mi restituirai la mia eredità. Esse infatti cessarono di essere l’eredità del Signore quando si moltiplicarono le loro infermità, e le loro conventicole si radunavano da molto sangue”. ( Origene )
6 La sorte è caduta per me nei luoghi migliori;
per me infatti la mia eredità è magnifica !
Il mio destino è caduto nei luoghi migliori: abiterò per sempre nella terra del Signore!
Una meraviglia è l’eredità che mi è data dal cielo!
“L’eredità del Cristo è la conoscenza di Dio. Il Cristo dice come sommo sacerdote: “Il Signore è la mia porzione”. L’eredità del Cristo, quindi è il Padre, e quelli che il Padre gli dà. Chi ha rinunciato a tutto in questo mondo, può dire: “Il Signore è la porzione della mia eredità in eterno… La vera Vigna ci tende il calice e chi beve dice, con rendimento di grazie. “ Hai dato gioia nel mio cuore (sal 4,7 )”. ( Origene )
7 Benedirò il Signore che mi ha fatto comprendere;
e di più, anche la notte mi hanno ammonito i miei reni.
Non c’è intelligenza delle cose vere e grandi se non per grazia del Signore. Anche durante la notte il mio cuore mi ha ammonito, perché non deviassi dalla retta via.
Si comprende con l’intelligenza quando è data la luce. Si rimane col cuore nel timore di Dio quando scendono le tenebre.
“Compiacendosi della sua eredità. Dice “Benedirò il Signore che mi ha fatto comprendere”. L’uomo benedice il Signore quando si introduce nella sua anima una certa conoscenza del Signore.
I miei reni: i reni si accordano col cuore, come dice il salmo: Tu saggi reni e cuori, o Dio” ( Sal 7,9 ). ( Origene )
“Qualche altro ( interprete ) asserisce che il Cristo fu esente da ogni peccato non soltanto da sveglio, ma anche durante il sonno, e rimase assolutamente puro da tutte le immaginazioni della carne; affinchè anche i santi, che bramano rassomigliare al loro Signore e Maestro, custodiscano con ogni cura il cuore e non restino sopraffatti non solo da svegli, ma neppure durante il sonno, cioè non solo di giorno ma anche di notte”. ( Origene )
8 Contemplavo il Signore davanti a me sempre,
perché è alla mia destra, affinché non sia scosso.
Parole del Figlio nel tempo della prova: Contempla in ogni momento
il volto del Padre che è alla sua destra, per non essere distolto dall’opera sua. Nessuna forza avversa può scuotere la sua volontà di salvezza.
 “Lo stare in piedi alla destra è l’atteggiamento proprio di chi viene in aiuto”. ( Gregorio Magno )
“Vedevo sempre il Signore al mio cospetto. Venendo nelle cose che passano, non ho tolto l'occhio da Colui che sempre rimane, nell'intento di correre di nuovo a lui, appena completate le cose temporali. Giacché è alla mia destra, perché io non sia smosso. Poiché egli mi sostiene, affinché io resti stabilmente in lui”. ( Agostino )
“Al posto di quanto leggiamo in latino e in greco “vedevo innanzi”, in ebraico c’è “ponevo davanti”. Ne risulta “ponevo sempre il Signore davanti al mio sguardo, alla mia destra” e non potevo essere annientato da nessun inganno dei miei nemici. Sta in nostro potere mettere il Signore davanti ai nostri occhi. Colui che è giusto, e rassomiglia al Salvatore, pone Dio alla propria destra e dice. “Perché egli sta alla mia destra, affinchè io non vacilli”. ( Origene )
9 Per questo ha gioito il mio cuore
e ha esultato la mia lingua;
anzi, anche la mia carne riposerà nella speranza,
Il cuore del Figlio ha gioito
e la sua lingua ha esultato di gioia, nell’inno di lode,
anzi anche la sua carne deposta nel sepolcro, riposerà nella speranza.
10 perché tu non abbandonerai negli inferi l’anima mia
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Il Padre non abbandonerà nella morte l’anima del Figlio
e non permetterà che il suo santo conosca la corruzione del corpo.
“Il Cristo è il primo la cui carne abbia dimorato nella speranza. Quale speranza? Non solo quella della risurrezione, ma anche quella di essere assunto in cielo”. ( Origene )
“Perché non abbandonerai l'anima mia nell'inferno: perché non darai la mia anima in possesso dell'inferno. Né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione: non permetterai che si corrompa quel corpo santificato, per cui mezzo anche altri dovranno essere santificati”.
11 Mi hai fatto conoscere le vie della vita,
mi colmerai di gioia con il tuo volto:
delizie alla tua destra per sempre!
“E’ proprio di chi ha camminato nelle vie della vita il gustare la dolcezza della destra di Dio, il trono della sapienza, il gustare la verità che è il Figlio unigenito. Il Verbo di Dio incarnato canta questo salmo come uomo. Ciò non esclude che egli sia Dio e che faccia conoscere le vie della vita”. ( Origene )
“La via della vita va dalla morte alla risurrezione”. ( Eusebio )
“Il primo Adamo non conobbe le vie della vita”. ( Cirillo Alessandrino )
“La destra del Padre è il Figlio”. ( Cirillo e Girolamo )