Vangelo di Marco cap3

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                                               Marco 3

Ed entrò di nuovo nella sinagoga. Ed era là un uomo che aveva una mano inaridita. 2 E osservavano lui, se di sabato lo guarisse, per accusarlo. 3 E dice all’uomo che aveva la mano arida: Alzati in mezzo! 4 E dice a loro: E’ permesso di sabato fare il bene o fare il male, salvare una vita o ucciderla? Ma essi tacevano. 5 E guardando intorno loro con ira, rattristato per la durezza del loro cuore dice all’uomo: Stendi la mano! E la stese e fu ristabilita la sua mano. 6 Ed essendo usciti i farisei subito con gli erodiani davano consiglio contro di lui per ucciderlo.

7 E Gesù con i suoi discepoli si ritirò presso il mare, ed una grande moltitudine lo seguì dalla Galilea, e dalla Giudea 8 e da Gerusalemme e dalla Idumea e da oltre il Giordano e da intorno Tiro e Sidone una grande moltitudine avendo udito quanto faceva venne da lui. 9 E disse ai suoi discepoli che si preparasse una barca per lui a causa della folla affinché non lo schiacciassero. 10 Guarì infatti molti, così che si buttavano addosso a lui perché lui toccassero quanti avevano malanni. 11 E gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano davanti a lui e gridavano dicendo: Tu sei il figlio di Dio! 12 E li rimproverava molto affinché non lo facessero manifesto.

13 E sale sulla montagna e chiama a sé quelli che volle lui ed andarono da lui. 14 E ne fece dodici che anche chiamò inviati perché fossero con lui e per inviarli ad annunciare 15 ed avere il potere di cacciare i demoni. 16 E fece i dodici e pose nome Pietro a Simone, 17 e Giacomo di Zebedeo e Giovanni il fratello di Giacomo e pose a loro i nomi di Boanerghès, cioè figli del tuono; 18 ed Andrea e Filippo e Bartolomeo e Matteo e Tommaso e Giacomo di Alfeo e Taddeo e Simone il Cananeo 19 e Giuda Iscariota, che anche lo consegnò.

20 E viene in casa; e si radunò di nuovo la folla, così da non potere loro neppure mangiare il pane. 21 E avendo udito quelli con lui uscirono per prenderlo: dicevano infatti: E’ fuori di sé! 22 E gli scribi scesi da Gerusalemme dicevano: Ha Beelzebul e: Nel principe dei demoni scaccia i demoni. 23 E avendoli chiamati a sé in parabole diceva loro: Come può Satana scacciare Satana? 24 E se un regno è diviso in se stesso, non può sussistere quel regno. 25 E se una casa è divisa in se stessa, non potrà quella casa sussistere. 26 E se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può sussistere ma ha fine. 27 Ma  nessuno essendo entrato nella casa del forte può depredare le sue masserizie, se prima non leghi il forte ed allora può depredare la sua casa.

28 Amen dico a voi che tutto sarà perdonato ai figli degli uomini i peccati e le bestemmie quante avranno bestemmiato; 29 ma chiunque bestemmi contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di eterno peccato. 30 Perché dicevano: Ha uno spirito immondo. 31 E viene sua madre ed i suoi fratelli e stando fuori inviarono da lui chiamanti lui. 32 E sedeva intorno a lui la folla e dicono a lui: Ecco tua madre e i tuoi fratelli e le tue sorelle fuori ti cercano. 33 E rispondendo a loro dice: Chi è mia madre e i miei fratelli? 34 Ed avendo guardato intorno a quelli intorno a lui sedenti in cerchio dice: Ecco mia madre ed i miei fratelli. 35 Chiunque infatti fa la volontà di Dio, questi è mio fratello e mia madre.

 

 

 

Ed entrò di nuovo nella sinagoga. Ed era là un uomo che aveva una mano inaridita.

Per quanto Gesù possa entrare e rientrare nella sua chiesa, non muta lo spettacolo che si trova davanti. La comunità dei chiamati è assillata dal solito problema: se pur in forma diversa, al suo interno è trovata una fondamentale impotenza ad operare. E sin dall’inizio Cristo è conosciuto  nella chiesa come colui che è venuto a dare una nuova vita. Non a caso l’interesse dei presenti è tutto concentrato su due sole persone: da un lato colui che ha la mano inaridita, dall’altro Colui che si pone come il Salvatore. Niente di male in tutto questo, al contrario è colto l’unico vero problema della vita; ma c’è di mezzo in alcuni una malizia che si pone contro Dio.

2 E osservavano lui, se di sabato lo guarisse, per accusarlo.

Dramma dell’uomo che non vuole Cristo: non attende l’opera di salvezza per dare lode al Figlio di Dio, ma soltanto per metterlo sotto processo. Qualsiasi pretesto fa allo scopo, anche una lettura distorta della Legge.

3 E dice all’uomo che aveva la mano arida: Alzati in mezzo!

Gesù ribadisce in forma solenne davanti a tutta la sua chiesa la centralità in cui è posto l’uomo che è incapace di operare per la propria salvezza. E’ questa la realtà di cui dobbiamo innanzitutto prendere atto. E’ questo il vero stato di ogni uomo, per questo è venuto il Salvatore. Qualsiasi altro interesse risulta secondario e fuorviante. “Vi aspettate che io dia vigore alla mano di quest’uomo?  Giustamente! Vengo e vado da comunità a comunità per salvare chi è perduto” .

4 E dice a loro: E’ permesso di sabato fare il bene o fare il male, salvare una vita o ucciderla?

Prima di operare la salvezza bisogna pur dare una risposta a coloro che si mettono di traverso per impedire l’opera di Dio. Va smascherata davanti a tutti la falsità di un’osservanza della Legge che non mette al primo posto la salvezza dell’uomo. E’ innanzitutto questione di vita o di morte: non importa in quale giorno si opera. Se la Legge è in vista del Salvatore, allorchè arriva il Salvatore a Lui si deve guardare.

Ma essi tacevano.

Chi tace consente? Non sempre: c’è anche chi tace perché ridotto al silenzio, vinto ma non convinto. I nemici di Gesù sono costretti dalla sua Parola a tacere, ma con ciò si accresce la loro ira e porta al colmo quella di Dio.

5 E guardando intorno loro con ira,

Meritano di essere squadrati tutti da capo a piedi dallo stesso Signore coloro che vedono nella salvezza motivo di polemica e non di gioia.

rattristato per la durezza del loro cuore dice all’uomo:

Benché rattristato da coloro che hanno il cuore duro, Gesù non abbandona la sua chiesa: dice ed opera per chi ha interesse ed è interessato.

Stendi la mano! E la stese e fu ristabilita la sua mano.

Non c’è parola di Dio che cada a vuoto se non per coloro che non credono. E’ detto e subito è fatto.

Se lasciamo che Gesù ci metta in mezzo, senza timore alcuno per gli altri, conosceremo la potenza della sua grazia. Quante volte quest’uomo avrà tentato inutilmente di stendere la sua mano! Ma ora è tutt’altra cosa e tutt’altra musica. C’è di mezzo la potenza della Parola che è data, e giova prenderla al volo. Attendi la guarigione prima di ubbidire alla Parola? Non ne verrai fuori. Obbedisci alla Parola e ti troverai con ciò già salvo.

6 Ed essendo usciti i farisei subito con gli erodiani davano consiglio contro di lui per ucciderlo

Non può rimanere a lungo nascosto nella chiesa chi non è per il Cristo. Farisei ed Erodiani escono dalla sinagoga. Per dare lode a Dio, e per annunciare le meraviglie operate dal Figlio suo? Nient’affatto! Subito congiurano per farlo fuori.

Siamo all’inizio dell’annuncio della Buona Novella e c’è già chi trama per uccidere Gesù.

Se la fede è per sua natura immediata, altrettanto lo è il suo contrario, ovvero la non fede. Salta fuori subito allorchè opera la Parola. E’ innanzitutto questione di ascolto o di non ascolto della Parola: o si ascolta subito quando dice o non si ascolta affatto. La riflessione critica non è  il modo maturo di porsi di fronte alla Parola, al contrario è la manifestazione immediata di una cattiva coscienza che non vuole ascoltare il suo Creatore.

7 E Gesù con i suoi discepoli si ritirò presso il mare, ed una grande moltitudine lo seguì dalla Galilea, e dalla Giudea 8 e da Gerusalemme e dalla Idumea e da oltre il Giordano e da intorno Tiro e Sidone una grande moltitudine avendo udito quanto faceva venne da lui.

Allorchè Gesù opera miracoli, una grande folla proveniente da tutte le parti si accalca intorno a lui.

L’interesse delle masse non è mai per quello che Gesù dice, ma per i prodigi che opera. L’iniziale popolarità di cui gode il Figlio di Dio è in stridente contrasto con l’abbandono finale da parte di tutti. Quando non sono chiare le ragioni vere di una venuta si cerca di approfittare anche di Gesù, per avere una vita migliore. Non è detto che in queste folle ci fosse una volontà di conversione. Sta di fatto che il miracolo fa notizia ed attira masse numerose, allora come adesso. Un bene per la chiesa? Non è detto: c’è il pericolo che i fanatici del miracolo siano un impedimento per lo stesso Gesù e facciano perire l’opera sua.

9 E disse ai suoi discepoli che si preparasse una barca per lui a causa della folla affinché non lo schiacciassero.

Quando la chiesa delle grandi folle non lascia spazio a Cristo, allora il Figlio di Dio può riservare a se stesso un posto diverso perché non sia resa vana la sua venuta. Non che Gesù respinga la sua chiesa, ma a volte si mette in una posizione critica per non essere impedito, perché continui l’opera sua nella comunità dei chiamati.

10 Guarì infatti molti,

Non è detto che la guarigione fisica sia data per la fede: è un dono che Gesù può fare  a chi vuole. Ed è proprio l’assoluta gratuità del dono che spinge molti a far violenza e a buttarsi letteralmente addosso a Gesù.

così che si buttavano addosso a lui perché lui toccassero quanti avevano malanni.

Quelli che vogliono guarire ad ogni costo e neppure si chiedono quale volontà di Dio, hanno uno spirito di rapina e non possiedono lo spirito del Signore: fanno violenza a Cristo, ma è una violenza che Gesù ritorce su di loro, costringendoli a fare pubblicamente la confessione di fede, nonostante una nascosta volontà avversa.

11 E gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano davanti a lui e gridavano dicendo: Tu sei il figlio di Dio!

Una confessione estorta con la violenza in risposta ad un’altra violenza, non dà lode a Dio. Non è questa la testimonianza gradita a Gesù, quando si confessa il suo nome, trascinati da una volontà di guarigione cieca e diabolica.

Più semplicemente possiamo intendere che queste persone cercano non la salvezza dell’anima, ma quella del corpo. E pur di ottenere quello che desiderano sono disposti a proclamare Gesù, figlio di Dio, non con l’umile confessione che viene dal profondo del cuore, ma col grido aperto e conclamato che esce da labbra superficiali. Quando c’è l’idea fissa della guarigione non stupisce che la bocca dia lode a Gesù e faccia un gran chiasso per farsi sentire e per attirare altri. E’ il contrario della vera conversione, quando Dio è in funzione di ciò che noi vogliamo e non viceversa. Una fede di massa così grande può stupire e far piacere a chi non ha intelligenza delle cose di Dio. In quanto a Cristo ne fa volentieri a meno.

12 E li rimproverava molto affinché non lo facessero manifesto.

E’ approvato l’uomo che nella comunità dei chiamati dà lode al Figlio perché cerca la guarigione dello spirito, viene zittito da Gesù  chi lo confessa perché cerca  la guarigione fisica. Quando si palesano e si vantano conversioni di massa, guarda caso, ci sono sempre di mezzo miracoli e prodigi. Stai lontano da una simile fede: ha le parvenze della verità, ma è figlia della menzogna. Non è gradita a Dio. E non è cosa da poco, se Gesù “ li rimproverava molto”.

13 E sale sulla montagna

Quando Cristo vuole liberarsi da tanta falsità non c’è modo più semplice che salire in alto. Basta richiedere un approfondimento della fede ed ecco che restano in pochi intorno a Gesù: non semplicemente i più bravi, ma sicuramente quelli che hanno risposto ad una chiamata eterna.

e chiama a sé quelli che volle lui

Chiama nel tempo quelli che ha voluto nell’eternità.

ed andarono da lui.

Con libera adesione del loro cuore e non per una sorta di destino eterno, fatale ed ineluttabile.

Non si va a Gesù nella presunzione della propria giustizia: più semplicemente in risposta ad una chiamata. Non noi abbiamo eletto Lui, ma Lui ha eletto noi. Perché la nostra vita sia vicino a Lui e dietro a Lui.

14 E ne fece dodici che anche chiamò inviati perché fossero con lui e per inviarli ad annunciare 15 ed avere il potere di cacciare i demoni.

Tutti siamo chiamati ad essere con Cristo, non tutti siamo da Lui inviati.

Che cosa è chiesto di più agli apostoli? Di annunciare la Buona Novella. E perché si distinguano e siano distinti dai falsi apostoli soltanto a loro è dato il potere di cacciare i demoni.

Non è benedetta dal Signore la Parola di coloro che annunciano in nome di Gesù, ma non hanno il potere di cacciare il demonio. Se non c’è potenza di liberazione dal Diavolo, non c’è fondamento della parola che è detta, se non nel Maligno.

16 E fece i dodici e pose nome Pietro a Simone,

E’ l’investitura ufficiale e la consacrazione ad un ministero, in virtù del quale e per il quale è dato dal cielo un altro nome, innanzitutto a colui che è posto a capo: Pietro che vuol dire pietra, perché la sua fede non vacilli, ma sia sostegno per gli altri.

17 e Giacomo di Zebedeo e Giovanni il fratello di Giacomo e pose a loro i nomi di Boanerghès, cioè figli del tuono;

Vi è una gerarchia nella chiesa creata e voluta dallo stesso Gesù. Non tutti gli apostoli sono posti sullo stesso piano e ricevono lo stesso nome.

18 ed Andrea e Filippo e Bartolomeo e Matteo e Tommaso e Giacomo di Alfeo e Taddeo e Simone il Cananeo 19 e Giuda Iscariota, che anche lo consegnò.

Ultimo di tutti è Giuda Iscariota. Col senno di poi? Perché “lo consegnò”? Non è detto.

Non c’è alcuna relazione tra il  tradimento ed il posto in cui viene collocato tra i dodici.

E’ affermata l’importanza e l’autenticità di un mandato anche se l’esito finale è dei più tristi.

Oltre ad essere apostolo di Gesù, Giuda fu suo traditore: non per questo è rinnegato un disegno eterno. Apostolo per volontà di Dio, Giuda fu traditore per volontà propria.  che anche lo consegnò. E’ qualcosa in più e di diverso rispetto al disegno divino: l’ ha messo Giuda; Dio non c’entra.

20 E viene in casa; e si radunò di nuovo la folla, così da non potere loro neppure mangiare il pane.

La folla è sempre un impedimento per Cristo ed i suoi; peggio ancora quando entra nella chiesa. Non si può neppure mangiare il pane ed avere un minimo di spazio vitale.

21 E avendo udito quelli con lui uscirono per prenderlo: dicevano infatti: E’ fuori di sé!

Chi sono queste persone dette “quelli con lui”? Certamente persone con un rapporto familiare, in virtù del quale si sentono i suoi. Non solo i parenti, ma tutti quelli che hanno a cuore la sua sorte. Donde “uscirono”? Dallo stato di indecisione ed incertezza che finora li aveva trattenuti nell’ombra. Di fronte al raduno di tante persone temono che la situazione stia precipitando e che Gesù non ne venga fuori, senza grave danno. Finalmente prendono una decisione ed escono allo scoperto… Con tutte le buone intenzioni, convinti che Cristo stia dando segni di squilibrio mentale.

22 E gli scribi scesi da Gerusalemme dicevano: Ha Beelzebul e: Nel principe dei demoni scaccia i demoni.

Non solo si muovono quelli che stanno dalla parte di Gesù, ma anche i suoi nemici. Gli scribi in persona si danno la briga di scendere da Gerusalemme, per dire una parola di sconfessione.

Se per gli amici è semplicemente un matto da portare via, per i nemici è un uomo posseduto dal demonio: non un demonio qualsiasi opera in lui, ma lo stesso principe dei demoni.

Come interpretare il fatto che caccia i demoni? Lo fa perché ha autorità  su di essi, non perché gli è data da Dio, ma semplicemente perché è loro capo.

23 E avendoli chiamati a sé in parabole diceva loro: Come può Satana scacciare Satana?

Se con i matti e gli indemoniati non si può ragionare, questa volta la suonata cambia. E’ Gesù stesso che invita e provoca al confronto dialettico, proprio in virtù di quella razionalità che è negata ai malati mentali e agli indemoniati. Se pensate che io sragioni, vi sbagliate. Siete voi che non avete testa e vi lasciate prendere da ragionamenti ciechi ed infondati.

Primo grande interrogativo posto dai loro ragionamenti? Come può Satana scacciare Satana?

Se vogliamo seguire la logica è una affermazione assurda. Nessuna creatura opera contro la sua stessa natura. A meno che si voglia insinuare una qualche  divisione nel regno del Maligno, quasi ci fosse una parte buona in lizza con una parte cattiva. Ma questo non è detto e non si può dire.

24 E se un regno è diviso in se stesso, non può sussistere quel regno.

Se il regno del Satana è diviso in se stesso è destinato a crollare da solo: non può sussistere in eterno. Una delle due parti prima o poi avrà il sopravvento sull’altra: o la parte buona scaccerà per sempre quella cattiva o quella cattiva scaccerà quella buona. Come si possa poi pensare che nel regno del male ci sia una parte buona, questo è un assurdo e non trova spiegazione e giustificazione alcuna. Il regno del Satana non è tale se non in quanto si oppone al regno del Cristo. Bene e Male non sono di per sé conciliabili in uno stesso regno, se non in via provvisoria e temporanea, in attesa di una soluzione definitiva.  Questa non è la condizione del Satana, ma dell’uomo. L’uomo e non il diavolo è profondamente diviso in se stesso e conteso dal Satana e da Cristo. Ed è proprio per questo che il Figlio di Dio è sceso sulla terra e si è fatto uomo , per rimettere a posto le cose. Perché l’uomo torni a Dio e Satana al proprio regno. L’invasore deve essere cacciato indietro e l’uomo deve tornare sotto il dominio del suo Signore.

25 E se una casa è divisa in se stessa, non potrà quella casa sussistere.

Non può dunque sussistere un regno del Diavolo diviso in se stesso, ma neppure una casa divisa in se stessa. Se il regno del Satana non ha limiti nello spazio e nel tempo, se non quelli imposti da Dio, per l’uomo più che di regno si deve parlare di casa. Noi viviamo in una casa profondamente divisa in se stessa, in quanto contesa dal Diavolo e da Dio. Ma non può durare per sempre una simile situazione. Si dovrà fare chiarezza al suo interno, per arrivare ad una purificazione o alla perdita definitiva. E tutto questo non è possibile se non è dichiarato uno stato di emergenza e di guerra. Una guerra che l’uomo non potrà combattere da solo. Contro chi? Contro se stesso? E’ un assurdo. Dovrà schierasi o dalla parte del Diavolo o dalla parte del Salvatore. Ma bisogna prendere coscienza del proprio stato, della necessità di una guerra e del tempo opportuno per una vittoria. E’ questo il tempo opportuno in cui insorgere contro il tiranno. E’ un errore pensare che nella casa dell’uomo abiti un bene insidiato dal male. E’ vero il contrario: abita il male e solo per grazia di Dio questo male è insidiato dal Bene. Pur essendo l’uomo schiavo dal Satana, Dio ha lasciato libero uno spazio attraverso il quale far entrare Il Figlio Salvatore. Ma spetta l’uomo insorgere contro il vecchio padrone e passare dalla parte del Liberatore.

26 E se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può sussistere ma ha fine.

Qual è l’insurrezione che non può avere esito felice? Quella che l’uomo fa da solo senza aprirsi all’intervento del Cristo. E’ in realtà una falsa insurrezione, perché fatta contro il male da un uomo che è lui stesso malvagio, non semplicemente vittima del Satana, ma divenuto suo schiavo per una scelta libera e consapevole. Come può un malvagio insorgere contro il Malvagio, se non perpetuando un regno che è dominio del male? L’insurrezione avrà una fine, ma resterà il male. C’è bisogno dell’intervento e dell’aiuto di un Buono.

27 Ma  nessuno essendo entrato nella casa del forte può depredare le sue masserizie, se prima non leghi il forte ed allora può depredare la sua casa.

Nessuno s’illuda che il passaggio di proprietà e l’ingresso del nuovo padrone possa avvenire in maniera pacifica e non traumatica. Cristo non può far piazza pulita nel nostro cuore di tutto ciò che è male se prima non rende impotente il Satana. Deve legarlo ben bene, per poter togliere tutte le sue sozzure. Per il Satana non è l’annientamento eterno, continuerà a sussistere, ma è fatto impotente contro l’uomo.

28 Amen dico a voi che tutto sarà perdonato ai figli degli uomini i peccati e le bestemmie quante avranno bestemmiato; 29 ma chiunque bestemmi contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di eterno peccato. 30 Perché dicevano: Ha uno spirito immondo.

Sono proprio le parole degli uomini senza luce che gettano luce sulla Parola di Cristo.

30 Perché dicevano: Ha uno spirito immondo. Gli avversari di Cristo vanno dicendo che Gesù ha uno spirito immondo. Ma come mai allora soltanto in Lui e per Lui avviene la liberazione dal Maligno? Non è semplicemente un’ipotesi o un millantato credito: è un dato di fatto che cade sotto gli occhi di tutti. Può essere che il Satana scacci il Satana? Niente di più contradditorio! E’ vero invece che nessuno entrato nella casa del forte ( Il Satana ) può depredarlo se prima non lo lega e non lo rende impotente. Ed è proprio quello che ha fatto e fa continuamente Gesù in coloro che gli aprono le porte del loro cuore.

Perché allora si parla male di Gesù e si vede in lui non il Salvatore, ma il nemico contro il quale bisogna stare in guardia? Le cose stanno diversamente da quello che si vuole far credere. Gesù non è venuto a mandare in perdizione il mondo, ma a salvarlo. E i peccati commessi? Sono già stati perdonati. E quelli futuri? Anche per essi ci è data la garanzia del perdono. tutto sarà perdonato ai figli degli uomini i peccati e le bestemmie quante avranno bestemmiato.

Dunque una salvezza data e garantita in qualsiasi caso? Se tutto dipendesse solo da Dio, il problema sarebbe già risolto, ma c’è di mezzo la nostra volontà ed un cuore che si chiude al dono che viene dal cielo. L’offerta è fatta, ma quando c’è il rifiuto, che ne sarà di noi nel giorno del giudizio ultimo e definitivo? Non avremo perdono in eterno, perché rei di bestemmia contro lo Spirito Santo.

Si bestemmia ciò che si disprezza e non si riconosce come degno di noi. Ma quale salvezza per coloro che perdonati dal Cristo di ogni peccato, non entrano nella vita nuova che ha nome di Spirito Santo? E’ lo Spirito Santo la garanzia ultima e definitiva della salvezza eterna. E’ lo Spirito buono che viene dal Bene e ci fa diversi dall’uomo vecchio che vive nello spirito del Maligno.

Il Padre  in Gesù ha perdonato ogni peccato, nello Spirito Santo ci fa dono della nuova vita.

Il perdono e l’offerta sono certi e garantiti. Ma cosa farà l’uomo? Farà proprio il perdono di Dio o continuerà a vivere nella presunzione della propria giustizia? Accoglierà lo Spirito Santo che è garanzia di vita nuova ed eterna o vorrà far salvo lo spirito del Satana, la cui fine è la dannazione eterna? Chi pensa di perdere qualcosa diventando di Cristo, sappia che in realtà ha tutto da guadagnare.

31 E viene sua madre ed i suoi fratelli e stando fuori inviarono da lui chiamanti lui.

Proprio sul più bello, quando il discorso diventa pregnante di significato e si arriva al nocciolo della questione… dulcis in fundo, arrivano quelli di casa.

Sono le persone che vogliono bene a Gesù. E chi penserebbe diversamente? Ma non hanno la luce che viene dal cielo e fanno una brutta figura. Nel momento in cui vogliono liberare Gesù da una figuraccia, son proprio loro che si mettono in cattiva luce. E quel che è peggio, proprio agli occhi del Salvatore.

Avessero almeno l’ardire e la franchezza di entrare di forza nella casa! Preferiscono rimanere nascosti e mandare avanti qualcun altro. Quando si prova vergogna per quello che fa una persona cara non si ha il coraggio di affrontare la gente. Niente di più spregevole di un amore che manifesta pubblica vergogna per il proprio amato. E come potrebbe Gesù passarci sopra e minimizzare una mancanza così grande nei suoi riguardi? Neppure ci fosse di mezzo anche la madre sua!

32 E sedeva intorno a lui la folla e dicono a lui: Ecco tua madre e i tuoi fratelli e le tue sorelle fuori ti cercano.

Tra coloro che siedono intorno a Gesù la folla non è mai la più illuminata e quella che lo ama realmente. Chi ha parlato? Non è detto. Ma si capisce che la folla è tutta compresa dalla domanda e simpatizza per i familiari e condivide la loro preoccupazione. Ed approva il loro star fuori, per non essere presi in mezzo.

33 E rispondendo a loro dice: Chi è mia madre e i miei fratelli?

Si risponde con una domanda, quando si disapprova e si denuncia uno stato di tenebra e di non intelligenza dell’amore di Dio. Mancanza di rispetto per i suoi o giudizio su tutti coloro che non vogliono la luce del Cristo?

34 Ed avendo guardato intorno a quelli intorno a lui sedenti in cerchio dice: Ecco mia madre ed i miei fratelli.

E’ degno di essere contraddetto chi ascolta per contraddire. E’ degno innanzitutto di uno sguardo amoroso chi siede in cerchio intorno a Gesù, per difenderlo dagli attacchi inopportuni. La folla non comprende, ma c’è anche chi tra essa fa quadrato … per il Cristo Figlio di Dio.

Non è ripudiato l’amore materno e neppure quello fraterno, ma bisogna scoprire il loro vero volto, quello che si manifesta in Gesù e per Gesù.

35 Chiunque infatti fa la volontà di Dio, questi è mio fratello e mia madre.

L’amore non è innanzitutto una questione di carne e di sangue: è obbedienza alla volontà di Dio.

E’ questa obbedienza che crea un vincolo vero tra il Cristo ed ognuno che si dice suo. Come definire questo vincolo? Non c’è termine adeguato. Possiamo tirare in ballo l’amore materno o quello fraterno, semplicemente perchè non possediamo immagini più belle e più significative.

Qualcuno si scandalizza perché anche Maria fa brutta figura?

Anche per la madre di Dio c’è stato un cammino di crescita nella fede. Accettare un rimprovero ed un richiamo è già fare la volontà di Dio. Il silenzio di Maria ben dice il suo consenso alla Parola del Figlio.