Vangelo di Giovanni cap7

Commento al Vangelo di Giovanni

 

Cap 7 dal versetto 1 al versetto 18
 

E dopo queste cose camminava Gesù in Galilea; non voleva infatti camminare in Giudea, perché i Giudei lo cercavano per ucciderlo.

2 Ora era vicina la festa dei Giudei, la festa delle Capanne. 3 Dissero allora a lui i suoi fratelli: Parti di qui e va’ in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano di te le opere che fai.

4 Nessuno infatti fa qualcosa in segreto e cerca lui stesso di essere in pubblico. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo.

5 Infatti neppure i suoi fratelli credevano in lui.

6 Dice  a loro Gesù: Il mio tempo non è ancora venuto, ma il tempo vostro è sempre pronto.

7 Non può il mondo odiare voi, me invece odia, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie.

8 Voi salite alla festa, io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto.

9 Ora dicendo queste cose lui rimase in Galilea.

10 Quando poi salirono i suoi fratelli alla festa, allora anche lui salì, non manifestamente, ma come di nascosto.

11 Allora i Giudei  cercavano lui alla festa e dicevano: Dov’è quello?

12 E il mormorio su lui era molto fra le folle: alcuni dicevano: Buono è: altri invece dicevano: No! Ma inganna la folla.

13 Nessuno tuttavia parlava apertamente di lui per paura dei Giudei.

14 Essendo poi già la festa a metà salì Gesù nel tempio e insegnava.

15 Erano meravigliati dunque i Giudei dicendo: Come questi conosce le lettere non essendo stato ammaestrato?

16 Rispose  a loro Gesù e disse: La mia dottrina non è mia ma di colui che ha inviato me.

17 Se qualcuno vuole fare la sua volontà , conoscerà sulla dottrina se è da Dio o io parlo da me stesso.

18 Colui che parla da se stesso cerca la propria gloria, ma chi cerca la gloria di colui che l’ha inviato questi è verace ed in lui non c’è ingiustizia.

 

 

 

 

 

 

 

19  Mosè non ha dato a voi la legge? E nessuno fra voi fa la legge. Perché cercate di uccidermi?

20 Rispose la folla: Un demonio hai: chi cerca di ucciderti? 21 Rispose Gesù e disse a loro: Una sola opera ho fatto e tutti vi meravigliate.

22 Per questa cosa Mosè ha dato a voi la circoncisione, non che sia da Mosè, ma dai padri, e di sabato circoncidete l’uomo.

23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché non sia violata la legge di Mosè, con me vi sdegnate perché intero ho fatto sano un uomo di sabato?

24 Non giudicate secondo apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.

25 Dicevano dunque alcuni fra i Gerosolimitani: Non è questi colui che cercano di uccidere?

26 Ed ecco parla apertamente e niente a lui dicono: forse non hanno veramente conosciuto i capi che egli è il Cristo? 27 Ma questo sappiamo da dov’è; ma il Cristo quando venga nessuno conosce di dove è.

28 Gridò dunque nel tempio insegnando Gesù e dicendo: Anche me conoscete e sapete da dove sono: e da me stesso non sono venuto, ma è verace colui che ha inviato me, che voi non conoscete.

29 Io lo conosco, perché sono da lui e quello me ha mandato.

30 Cercavano dunque di prenderlo, e nessuno mise su di lui la mano, perché non era ancora venuta la sua ora.

31 Dalla folla allora molti credettero in lui e dicevano: Il Cristo quando verrà farà più segni di quelli che questi ha fatto?

32 Udirono i farisei che la folla mormorava su di lui queste cose ed inviarono i sommi sacerdoti e i farisei degli inservienti perché lo prendessero.

33 Disse allora Gesù: Ancora poco tempo sono con voi e vado da colui che mi ha inviato.

34 Mi cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potete venire.

35 Dissero allora i Giudei fra loro: Dove questi sta per andare che noi non lo troveremo? Non sta per andare nella disseminazione dei Greci e ad insegnare ai Greci?

36 Cos’è questa parola che ha detto: Mi cercherete e non mi troverete, e dove sono io voi non potete venire?

37 Nell’ultimo giorno quello grande della festa Gesù stava diritto e gridò dicendo: Se qualcuno ha sete venga a me e beva.

38 Chi crede in me, come disse la Scrittura, fiumi d’acqua viva dal suo grembo fluiranno.

39 Questa cosa disse dello Spirito che stavano per ricevere quelli che avevano creduto in lui. Infatti non c’era ancora lo Spirito perché Gesù non era ancora stato glorificato.

40 Dalla folla dunque avendo udito queste parole dicevano: Questi è veramente il profeta.

41 Altri dicevano: Questi è il Cristo, altri dicevano, altri dicevano: Forse  il Cristo viene dalla Galilea?

42 Non ha detto la Scrittura che dal seme di Davide e da Betlemme il villaggio dov’era Davide viene il Cristo?

43 Una divisione dunque ci fu nella folla a causa di lui.

44 Alcuni fra loro volevano però prenderlo, ma nessuno mise le mani su lui.

45 Vennero dunque gli inservienti dai sommi sacerdoti e dai farisei e dissero quelli a loro. Perché non l’avete condotto? 46 Risposero gli inservienti: Mai un uomo ha parlato così! 47 Risposero allora a loro i farisei: Anche voi siete stati sedotti?

48 Qualcuno dei capi ha creduto in lui o dei farisei?

49 Ma questa folla che non conosce la legge maledetti sono.

50 Dice a loro Nicodemo, quello che era andato da lui in precedenza, essendo uno di loro:

51 Forse la nostra legge  giudica l’uomo senza prima ascoltarlo e conoscere cosa fa?

52 Risposero e dissero a lui: Sei forse anche tu dalla Galilea? Studia  e vedi che dalla Galilea non sorge profeta.

 

 

 

 

E dopo queste cose camminava Gesù in Galilea; non voleva infatti camminare in Giudea, perché i Giudei lo cercavano per ucciderlo.

Per arrivare alla meta, bisogna camminare sulla via maestra, ma quando si passa attraverso gente ostile, giova cambiare strada, anche se si va per le lunghe.

Gesù cammina in Galilea, non perché abbia abbandonato il suo popolo, ma perché questo di lui non vuole saperne, anzi lo cerca per ucciderlo. Ignorato e messo da parte, Cristo può ben continuare la propria opera, ma allorché è ricercato solo per essere messo a morte, nulla può fare.

Gira alla larga, non perché abbia a temere qualcosa dall’uomo, ma per evitare uno scontro mortale.

2 Ora era vicina la festa dei Giudei, la festa delle Capanne.

Per quanto Gesù cerchi di tenersi lontano da Israele, il tempo incalza e viene l’ora della sua santificazione.

Ciò che il Padre ha fatto, detto, istituito in Gerusalemme, deve trovare il suo adempimento e la sua esaltazione finale. Il tempo di Dio può conoscere anche una lunga attesa, non quello dell’uomo: deve essere colmato in fretta, perché passa presto la gloria di questo mondo. Prima o poi Gesù deve intervenire…

3 Dissero allora a lui i suoi fratelli: Parti di qui e va’ in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano di te le opere che fai.

Nessuna meraviglia che siano i fratelli a sollecitare l’intervento di Gesù. La non urgenza di Dio deve pur confrontarsi con la miseria dell’uomo. Quando viene il momento della supplica e dell’invito aperto e dichiarato, come può Gesù rimandare oltre? Non può rimanere nascosto Colui che è mandato per la salvezza del mondo intero, non può operare per gli ultimi Colui che è stato chiamato e cercato dai primi.
4 Nessuno infatti fa qualcosa in segreto e cerca lui stesso di essere in pubblico. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo.

Non si può cominciare un’opera di salvezza e poi lasciare il lavoro a metà. Non è giustificato chi va a lavorare da un’altra parte, anche se molto si dà da fare.

5 Infatti neppure i suoi fratelli credevano in lui.

Annotazione curiosa e piena d’ironia. Certi richiami ragionevolmente giusti possono venire anche da chi non crede. Fede o non fede vi è una intrinseca necessità delle cose a cui nessuno può sottrarsi, neppure il Figlio di Dio.

6 Dice allora a loro Gesù: Il mio tempo non è ancora venuto, ma il tempo vostro è sempre pronto.

Gesù che acconsente alla logica della salvezza, non  approva la logica della non   salvezza.

Cristo farà tutto quello che è volontà del Padre: non è di Lui che dobbiamo preoccuparci, ma di noi e del nostro tempo. Se è giustificata la sua paziente attesa, per quel che ci riguarda è meglio che ci sbrighiamo. Il suo tempo non è ancora venuto: il nostro è sempre pronto. Più si fa tardi e più si complicano le cose. L’amore del Signore è da sempre su coloro che lo amano. Chiede una risposta hic et nunc: non c’è bisogno di aspettare il sacrificio del Figlio.

7 Non può il mondo odiare voi, me invece odia, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie.

Per chi è un salvato e non un salvatore, il mondo, in qualsiasi caso, non è un impedimento. Nessun uomo può essere impedito dall’altro uomo nel suo andare a Dio. Il mondo odia Cristo perché afferma di lui che le sue opere sono malvagie e questo odio, in un certo modo, condiziona l’opera di salvezza. Non può fermarla, ma pone limiti e condizioni che il Figlio deve  considerare. Per salvare il mondo Dio deve pur trovare uno spiraglio attraverso cui entrare. Per questo il Figlio è in attesa: aspetta il momento propizio, la pienezza dei tempi. Non è solo un problema suo: è anche nostro.

8 Voi salite alla festa, io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto.

Per voi che siete mondo è giusto e doveroso salire subito e senza indugio alla festa: ogni festa per Dio è una benedizione dal cielo. Ne avete bisogno. Per quel che mi riguarda, io devo attendere il tempo opportuno. Il mio desiderio di salvare non può scavalcare e precedere il vostro desiderio di essere salvati. Se è vero che l’amore di Dio ci precede, è altrettanto vero che ad un certo punto si ferma: vuol vedere se ci moviamo anche noi.

9 Ora dicendo queste cose lui rimase in Galilea.

Gesù rimane in Galilea, non lontano dai suoi fratelli e neppure assente alla grande festa della vita, ma in vigilante attesa.

10 Quando poi salirono i suoi fratelli alla festa, allora anche lui salì

Quando i fratelli si decidono a fare il passo, allora anche Gesù si muove.
non manifestamente, ma come di nascosto.

Chi si muove manifestamente dietro ad un altro dà l’idea di essere trascinato dall’altro, come colui che è condotto e non come colui che conduce. Gesù segue come di nascosto, in attesa del momento propizio, allorché potrà porsi e riproporsi come luce e guida dell’uomo. Anche se è visto lontano, l’amore di Dio sempre ed ovunque ci insegue.

11 Allora i Giudei  cercavano lui alla festa e dicevano: Dov’è quello?

Altro è essere cercato, altro è essere un ricercato. Allorché si è ricercati bisogna usare prudenza e non buttarsi in pasto ai lupi prima del tempo. Vero è che non tutti vogliono la morte di Gesù. L’opera del Signore attraversa cuori diversi. Ci sono anche quelli che lo cercano non per condannarlo, ma per accoglierlo nella propria casa.

Dov’è quello?

Affermazione provocatoria e piena di scherno, eppure ha il sapore della profezia. Non c’è vera domanda né vera risposta di vita se non riguardo a Cristo Gesù.

12 E il mormorio su lui era molto fra le folle: alcuni dicevano: Buono è: altri invece dicevano: No! Ma inganna la folla.

Finchè ci sarà mondo ci sarà disputa e dissenso riguardo a Cristo Gesù: è lui l’unico vero interrogativo della vita e di ogni vita. Possiamo avere opinioni diverse: nessuno può sfuggire al confronto. Non sono ammesse e non ci possono essere risposte a metà. O si è con Lui o si è contro di Lui. O lo si considera l’unico vero Bene, o lo si reputa un imbroglione ed un malfattore. Non ci possono essere posizioni più o meno concilianti riguardo al Cristo: o è Figlio di Dio o è l’altro da Dio. O è fatto oggetto di un amore assoluto, unico, esclusivo, o è fatto oggetto di un odio estremo, radicale e mortale.

13 Nessuno tuttavia parlava apertamente di lui per paura dei Giudei.

Se consideriamo le masse, di Gesù nessuno parla mai apertamente: eppure tutti parlano di lui nel segreto del proprio cuore. E’ il Padre stesso che chiede e pretende una risposta quale che sia e non lascia spazio e non tollera indifferenza alcuna. Di tutto e di tutti parlano gli uomini, raramente di Cristo. Non per questo possono dirsi estranei e non interessati all’opera di Gesù.

Particolare interessante e non da poco: coloro che dovrebbero promuovere una parola riguardo a Cristo, ( i Giudei ) sono proprio quelli che la limitano e la inibiscono.

Potere terribile ed ambiguo della chiesa: può aiutare le bocche a

dar lode a Dio, può anche impedirle e chiuderle.

14 Essendo poi già la festa, a metà salì Gesù nel tempio e insegnava.

Gesù appare sul più bello della festa. Non c’è festa senza di Lui, anche se si fa attendere: così coloro che contano agli occhi di tutti e la fanno da protagonisti. Allorché si fa presente, Cristo non lascia spazio ad inutili polemiche e disquisizioni. Si piazza subito nel tempio di Dio ed insegna.

15 Erano meravigliati dunque i Giudei dicendo: Come questi conosce le lettere non essendo stato ammaestrato?

Il Figlio di Dio è mandato per portare meraviglia e stupore in tutti i cuori. Non sempre la meraviglia viene dalla fede. Molto spesso si ferma all’uomo e non va oltre la sapienza di questo mondo.

I Giudei non sono affatto presi e compresi dalla sapienza divina di Gesù né colgono il suo spessore: semplicemente si stupiscono di una cultura letteraria così grande. Donde mai tanta istruzione se non ha frequentato la nostra scuola? Chi crede di saperla lunga, tutt’al più si compiace di un suo discepolo, ma quando c’è di mezzo un’altra scuola è roso dall’invidia.

16 Rispose allora a loro Gesù e disse: La mia dottrina non è mia ma di colui che ha inviato me.

Quando la cultura è vista e vissuta come una vanità e come qualcosa di nostro allora il richiamo di Gesù può apparire provocatorio. Non vi sto annunciando una dottrina umana, ma una parola divina. Chi è maestro in Israele non dovrebbe aver dubbi al riguardo. Non si può parlare delle cose di Dio, se non con la sapienza che viene da Dio. Non fatene una questione letteraria: offendete il Signore e disprezzate il suo dono.

Nessuna meraviglia se Colui che è mandato dal Padre annuncia le cose che vengono dal Padre.

17 Se qualcuno vuole fare la sua volontà , conoscerà sulla dottrina se è da Dio o io parlo da ma stesso.

Gesù va avanti, a costo di apparire impietoso. Si deve pur arrivare a scoprire la radice del male! Se non capite che la mia dottrina viene dal cielo, manifestate con ciò un cuore ostile a Dio. Chi fa la volontà del Padre accoglie colui che parla nel nome del Padre. Ma non tutto è perduto: la porta che conduce al Signore è sempre aperta ed è ancora possibile una conversione. Se non conoscete e non comprendete, in Cristo e con Cristo vi è offerta l’ultima grande occasione della vita. Non continuate a scrutare e a giudicare le parole del Figlio, cercate piuttosto di fare la volontà del Padre ed allora Cristo non vi apparirà più come un impostore ed un nemico, ma come Colui che parla per Dio ed in nome di Dio.

18 Colui che parla da se stesso cerca la propria gloria, ma chi cerca la gloria di colui che l’ha inviato questi è verace ed in lui non c’è ingiustizia.

Vi manca il metro di misura ed un criterio di discernimento? E’ già dato ed è presto trovato. Chi parla da se stesso cerca la propria gloria, chi parla in nome di un altro cerca la gloria dell’altro.

Se io, Gesù, accetto di essere messo alla berlina per quel che dico, questo vuol dire che non cerco la mia gloria, ma quella del Padre.

Vi parlo in verità e conforme a verità: in me non c’è alcuna ingiustizia.

Mosè non ha dato a voi la legge? E nessuno fra voi fa la legge.

Fate un serio esame di coscienza. La Legge non è stata data da Mosè a voi ?

Se è stata data a voi e non ad altri dovreste onorare il dono di Dio. Eppure nessuno di voi la mette in pratica. Come potete insegnare agli altri la Legge quando voi per primi la trasgredite?

Quale vincolo vi tiene uniti al nome di Dio? Ben diversamente dovreste accogliere le mie parole.

Se avete già fatto “cilecca” con Mosè, adesso che è mandato il Figlio di Dio rischiate la più completa rovina e la perdizione.

Perché cercate di uccidermi?

Volete uccidere proprio me, l’autore della vita che riporta la vita? Quale altra speranza vi rimane?

20 Rispose la folla: Un demonio hai: chi cerca di ucciderti?

La mente della folla è ottusa.

Gesù vuol parlare di una morte spirituale, che è nostra e solo nostra, allorché rifiutiamo il Figlio di Dio. La massa degli uomini fa bensì un esame di coscienza, ma solo per concludere che non ha alcuna intenzione di mettere a morte il Cristo.

Quando si parla della crocifissione di Gesù, la colpa è sempre degli altri e di altri.

Ogni giorno Cristo è messo a morte nei nostri cuori. E chi mai riconosce il proprio peccato? Allorchè il Signore mette il dito sulla nostra colpa, diamo in escandescenze .

Quale maniera e che esagerazione! Non sembra più Dio, ma un diavolo.

Così ogni simpatia per Cristo si tramuta in rigetto allorché mette in discussione il nostro cuore e la nostra volontà.

La sapienza di Dio può essere anche accolta, ma quando colpisce duro e va al cuore, allora c’è il voltafaccia. La buona fede delle persone non  deve essere toccata, neppure dal Figlio di Dio.

21 Rispose Gesù e disse a loro: Una sola opera ho fatto e tutti vi meravigliate. 22 Per questa cosa Mosè ha dato a voi la circoncisione,

Qual è questa opera di Gesù? Ha fatto sano  un uomo malato.

Nulla di strano e di insolito se vediamo la cosa in veste spirituale. Non è per questa salute dell’anima che Mosè ha dato a voi la circoncisione?

non che sia da Mosè, ma dai padri,

Neppure si deve pensare che sia una trovata ed un’invenzione di Mosè: è nella tradizione di Israele, così come è passata attraverso l’insegnamento dei padri. Nulla che appartenga propriamente all’uomo: viene tutto da Dio.

e di sabato circoncidete l’uomo.

Giustamente circoncidete l’uomo di sabato.

Se la Legge è stata data per la vita, tutto ciò che viene fatto per la medesima vita è adempimento della Legge. Poco importa se di sabato nulla si può operare.

Quando c’è di mezzo la salvezza, è giustificato l’operare anche di sabato. Non solo la Legge non è violata, ma è pienamente adempiuta.

23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché non sia violata la legge di Mosè, con me vi sdegnate perché intero ho fatto sano un uomo di sabato?

Nessuno si meraviglia se un uomo riceve la circoncisione di sabato: è necessario innanzitutto adempiere la Legge, senza indugio, cogliendo la certezza dell’oggi e non fidando nell’incertezza del domani.

Per i casi di estrema urgenza il pronto soccorso è sempre aperto. Perché mai allora vi sdegnate con me se ho fatto sano un uomo di sabato? E per di più tutto intero?

Non ho fatto un lavoro a metà, ma l’ho portato a compimento, io da solo, senza scomodare  altri.

Non è questo il massimo ed il culmine di ogni opera di salvezza? Cosa volete di più?

Vi è una accenno polemico di Gesù riguardo alla salvezza che viene dalla Legge: è un’ opera fatta a metà.

Manca il suo adempimento ultimo. E questo ben dovrebbero comprenderlo tutti coloro che vivono nella Legge. Benché  ci abbia messo in un cammino di salvezza, non ne vediamo  ancora i frutti di vita eterna.

E’ Cristo e solo Cristo che porta ad adempimento la Legge. Non è una semplice pretesa della sua Parola, è quanto è caduto sotto gli occhi di tutti: una salvezza piena e totale, come non si è mai visto.

24 Non giudicate secondo apparenza, ma con giudicate con giusto giudizio.

Se avete giudizio, tiratelo fuori e giudicate rettamente.

Se Gesù ha le parvenze dell’uomo, le sue opere dimostrano una potenza divina.

La salvezza è un dato ed un fatto: non lasciatevi ingannare dalle sembianze umane del Salvatore.

25 Dicevano dunque alcuni fra i Gerosolimitani: Non è questi colui che cercano di uccidere?

Se la Parola di Gesù non sempre convince e converte, di sicuro genera confusione e smarrimento nelle menti di alcuni.

“Stai a vedere che ha proprio ragione lui. Ma non è proprio questi colui che cercano di uccidere”?

26 Ed ecco parla apertamente e niente a lui dicono: non hanno forse veramente conosciuto i capi che egli è il Cristo?

Perché lo lasciano parlare apertamente e non contraddicono la sua parola? Forse che veramente i capi hanno riconosciuto che è il Cristo di Dio?

 27 Ma questo sappiamo da dov’è; ma il Cristo quando venga nessuno conosce di dove è.

Per un momento sembra quasi che gli animi siano conciliati e convinti, ma poi ha la meglio la voce del Maligno.

Certe intuizioni spontanee ed immediate vengono ben presto annullate dal Diavolo.

Manca il sottofondo dell’attesa che è preghiera e  meditazione della Parola di Dio. Alla fine prevale la parola che è carne.

Riguardo al Cristo è il mistero più assoluto: riguardo a costui sappiamo da dov’è.

Allorché il mistero è tolto, l’uomo ritorna in esso ed in esso si rinchiude. Quando non si vuole la salvezza, meglio rimanere nel buio della promessa e rinchiudersi in esso.

28 Gridò dunque nel tempio insegnando Gesù e dicendo:

Quando non si vuol capire e le orecchie sono chiuse, Gesù alza la voce e grida, nella sua chiesa, perché il suo insegnamento non cada a vuoto.

Anche me conoscete e sapete da dove sono:

Dunque voi sapete proprio tutto: conoscete anche me e sapete da dove sono.

e da me stesso non sono venuto. Eppure io vi dico che non sono venuto da me stesso, per mia iniziativa. Siete voi la bocca della verità o non si deve cercare più in alto?

ma è verace colui che ha inviato me, che voi non conoscete.

Non voi siete veraci, verace è colui che ha inviato me.

Ma voi non lo conoscete. Per questo lo fate bugiardo.

Vi è nell’uomo una pretesa conoscenza di Dio che è destinata ad essere smontata, allorché si rifiuta Colui che Egli ha mandato dal cielo. Vuoi conoscere la tua distanza dal Padre? Misura la tua distanza dal Cristo.

29 Io lo conosco, perché sono da lui e quello me ha mandato.

Solo Gesù conosce il Padre, perché viene da Lui e da Lui è stato mandato. Vi è in Gesù una pretesa conoscenza di Dio che non va dimostrata e neppure compresa, va solo accolta. Non come i Giudei.

30 Cercavano dunque di prenderlo,

Non per farlo proprio, ma per farlo fuori
e nessuno mise su di lui la mano, perché non era ancora venuta la sua ora.

Nonostante tanto zelo e tanto accanimento nessuno riesce a mettere le sue mani su Gesù. Il Figlio di Dio sarà consegnato nelle mani dell’uomo, ma soltanto con il beneplacito del Padre, nei tempi e nei modi da Lui voluti e a Lui graditi.

31 Dalla folla allora molti credettero in lui e dicevano: Il Cristo quando verrà farà più segni di quelli che questi ha fatto?

Quando gli increduli si accaniscono contro Gesù, risalta la fede di chi accoglie il Salvatore. Nessuna campagna orchestrata dall’uomo contro Cristo può offuscare i suoi potenti segni di salvezza.

32 Udirono i farisei che la folla mormorava su di lui queste cose ed inviarono i sommi sacerdoti e i farisei degli inservienti perché lo prendessero.

Chi ha potere sulle folle è sempre molto attento agli umori e ai movimenti della massa: c’è sempre il pericolo di perdere il controllo della situazione. Quando si tratta però di fare qualcosa di sporco mandano avanti gli altri. Docili strumenti di coloro che comandano, questi inservienti non hanno volontà propria. I servi si riconoscono dai loro padroni, come i padroni si riconoscono dai loro servi.

33 Disse allora Gesù: Ancora poco tempo sono con voi e vado da colui che mi ha inviato.

I pensieri dell’uomo non si incontrano con quelli di Gesù. Mentre il Cristo ha in mente ciò che è volontà del Padre, gli uomini sono presi da ciò che è volontà del Satana. Gesù è libero di andare al Padre, l’uomo no.

34 Mi cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potete venire.

Schiavi quanto all’andare, liberi però quanto al cercare: questa la nostra condizione. Invece di cercare Gesù per impedirgli di fare la volontà del Padre, meglio cercarlo per essere da lui salvati.

Quello che è dato a Lui è per noi impossibile. Possiamo anche cercarlo con buone intenzioni, ma non sarà solo per questo trovato. dove sono io voi non potete venire.

Io dimoro nel Padre, voi no e neppure potete entrare in una dimensione esistenziale diversa. Schiavi dal peccato, potete solo desiderare di essere fatti liberi per l’opera del Figlio.

35 Dissero allora i Giudei fra loro: Dove questi sta per andare che noi non lo troveremo?

E’ questa la vera durezza di cuore. Quando non si riconosce la propria incapacità ad operare per la salvezza e Gesù è considerato alla stregua di un qualsiasi mortale. Colui che va diversamente da ogni uomo, diversamente deve essere trovato dall’uomo.

Non sta per andare nella disseminazione dei Greci e ad insegnare ai Greci? 36 Cos’è questa parola che ha detto: Mi cercherete e non mi troverete, e dove sono io voi non potete venire?

Chi vede in Gesù l’uomo e solo l’uomo riesce a banalizzare e a fraintendere qualsiasi sua parola.

Tutto è visto ed interpretato in una dimensione terrena.

Quanto alla vita eterna, le Sue parole non sono neppure prese in considerazione. Cristo può ben ripetere più volte: il risultato è sempre lo stesso.

37 Nell’ultimo giorno, quello grande della festa, Gesù stava diritto e gridò dicendo:

Quando non basta ripetere più volte e siamo già al culmine della festa e non c’è più molto tempo, allora il maestro cerca una via diversa che è quella dell’autorità e della voce alta.

Sta dritto in piedi come colui che comanda e non vuol essere messo sotto; urla nelle orecchie il suo ultimo accorato appello di salvezza.

Se qualcuno ha sete venga a me e beva.

Se qualcuno ha sete di vita eterna, venga a me è beva: è questa la grande occasione della vita, non ce ne sarà un’altra.

38 Chi crede in me, come disse la Scrittura, fiumi d’acqua viva dal suo grembo fluiranno.

Non solo non avrà più sete e sarà pienamente saziato, ma dal suo cuore sgorgheranno fiumi d’acqua viva. Potrà dissetare anche gli altri e diventare lui stesso una sorgente perenne.

39 Questa cosa disse dello Spirito che stavano per ricevere quelli che avevano creduto in lui. Infatti non c’era ancora lo Spirito perché Gesù non era ancora stato glorificato.

Acque spirituali stanno per essere riversate sul mondo, non per dare la morte ma per riempire di vita ogni uomo. E’ vicina l’ora della glorificazione del Figlio.

40 Dalla folla dunque avendo udito queste parole dicevano: Questi è veramente il profeta. 41 Altri dicevano: Questi è il Cristo,…

La pazienza e l’insistenza di Dio dà sempre i suoi frutti. Dopo la sfuriata qualcuno si converte. Non tutti però

altri dicevano : Forse  il Cristo viene dalla Galilea? 42 Non ha detto la Scrittura che dal seme di Davide e da Betlemme il villaggio dov’era Davide viene il Cristo?

Chi non crede alla Parola così come chiaramente è manifestata, si rifugia nei meandri più oscuri della rivelazione. Non c’è altro modo per annientare chi parla con autorità che appellarsi all’autorità delle stesse Scritture.

43 Una divisione dunque ci fu nella folla a causa di lui.

Il Cristo è sempre motivo di divisione, non solo per ciò che ha detto, ma anche per ciò che di Lui è scritto.

44 Alcuni fra loro volevano però prenderlo, ma nessuno mise le mani su lui.

Qualcuno addirittura vuol prenderlo, ma nessuno mette le mani sul Figlio se non gli è concesso dal Padre, né in bene né in male. Chi manda e chi è mandato si ritrovano a mani vuote.

45 Vennero dunque gli inservienti dai sommi sacerdoti e dai farisei e dissero quelli a loro. Perché non l’avete condotto?

Chi è schiavo del Satana vuole servi docili ed obbedienti, senza cuore e senza testa.

46 Risposero gli inservienti: Mai un uomo ha parlato così!

Gli ultimi si dimostrano migliori dei primi. Per quanto ignoranti riguardo alle Scritture, sanno distinguere e riconoscere una parola diversa
47 Risposero allora a loro i farisei: Anche voi siete stati sedotti?

Rimprovero inopportuno. Avrebbero dovuto riflettere e parlare diversamente. Se ci sono arrivati i vostri servi a capire, perché mai voi chiudete il cuore?

48 Qualcuno dei capi ha creduto in lui o dei farisei?

Non c’è presunzione più folle e più cieca di quella dei capi. Sono loro il metro e la misura di ogni fede. Se non credono loro, oserà credere qualcun altro?

49 Ma questa folla che non conosce la legge maledetti sono.

Chi è potente e la sa lunga dà per scontato che gli altri lo seguano e gli diano ragione. Quando questo non avviene, dapprima si scandalizza, poi si consola al pensiero che sono una massa di ignoranti e di maledetti.
50 Dice a loro Nicodemo, quello che era andato da lui in precedenza, essendo uno di loro: 51 Forse la nostra legge  giudica l’uomo senza prima ascoltarlo e conoscere cosa fa?

Anche fra i primi c’è sempre qualche coscienza retta ed onesta, che sa rispettare i diritti degli altri. Così Nicodemo, benché nel numero dei capi, mette la Legge di Dio al di sopra di ogni giudizio arbitrario dell’uomo.

52 Risposero e dissero a lui: Sei forse anche tu dalla Galilea? Studia  e vedi che dalla Galilea non sorge profeta.

Chi non ha sentimenti di giustizia, di giustizia non vuol sentire. Rimproverato, rimprovera ; richiamato, richiama. Fa insinuazioni cattive ed infondate; mette in discussione non solo la buona fede altrui, ma anche la sua competenza ed idoneità al giudizio. Attaccato con la Parola di Dio, alla stessa Parola rimanda, con  presunzione e  saccenteria

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