Vangelo di Luca cap24

Cap. 24

 

 

Poi al primo giorno della settimana di mattino profondo vennero al sepolcro portando gli aromi che avevano preparato.

2 Ma trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro;

3 ora essendo entrate non trovarono il corpo del Signore Gesù.

4 Ed avvenne nell’essere loro perplesse per questa cosa ed ecco due uomini si presentarono a loro in veste sfolgorante. 5 Ma essendosi esse impaurite e chinando i volti verso terra dissero ad esse: Perché cercate il vivente tra i morti?

6 Non è qui, ma è risuscitato! Ricordate quando parlò a voi essendo ancora in Galilea

7 dicendo che è necessario che il figlio dell’uomo sia consegnato nelle mani degli uomini peccatori e che sia crocifisso e risorga il terzo giorno?

8 E si ricordarono delle sue parole.

9 Ed essendo ritornate dal sepolcro annunciarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri.

10 Erano  Maria  Maddalena e Giovanna e Maria di Giacomo e le rimanenti con loro. Dicevano agli apostoli queste cose, 11 e apparvero davanti a loro come una sciocchezza queste parole e non credevano a loro.

12 ma Pietro essendosi alzato corse al sepolcro ed essendosi chinato vede le fasce sole, e se ne andò meravigliandosi fra sé per l’accaduto.

13 Ed ecco due di loro nello stesso giorno erano andati verso un villaggio distante sessanta stadi da Gerusalemme, che aveva nome Emmaus,

14 ed essi discorrevano l’uno con l’altro di tutte queste cose accadute.

15 Ed avvenne mentre essi conversavano e discutevano, lo stesso essendosi avvicinato camminava con loro,

16 ma i loro occhi erano trattenuti da non riconoscerlo.

17 Disse allora a loro: Che parole sono queste che dibattete l’uno con l’altro camminando. E si fermarono tristi.

18 Rispondendo allora uno di nome Cleopa gli disse: Tu solo essendo pellegrino a Gerusalemme e non hai saputo le cose accadute in essa in questi giorni?

19 E disse a loro: Quali cose? Essi poi dissero a lui: Quelle riguardo Gesù il Nazareno, che fu uomo profeta potente in opera e parola davanti a Dio e a tutto il popolo,

20 come poi lo consegnarono i sommi sacerdoti ed i nostri capi per la condanna a morte e lo crocifissero.

21 Noi ora speravamo che fosse lui quello che ha intenzione di liberare Israele; ma anche con tutte queste cose questo è il terzo giorno da cui queste cose avvennero.

22 Ma anche alcune donne fra noi ci hanno sconvolto: essendo state di buon mattino al sepolcro,

23 e non avendo trovato il suo corpo vennero dicendo di aver visto anche una visione di angeli, che dicono che lui è vivo.

24 E partirono alcuni dei nostri al sepolcro e trovarono così come anche le donne avevano detto: ma non videro lui.

25 Ed egli disse a loro: O insipienti e tardi di cuore nel credere a tutte le cose che dissero i profeti.

26 Non era necessario che il Cristo soffrisse  queste cose ed entrasse nella sua gloria?

27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò a loro in tutte le scritture le cose riguardo a lui.

28 E si avvicinarono al villaggio dove andavano, ed egli finse di andare più lontano.

29 E lo forzarono dicendo: Rimani con noi, perché ormai è sera ed è già declinato il giorno. Ed entrò per rimanere con loro.

30 Ed avvenne nel giacere a mensa egli con loro avendo preso il pane benedisse Dio e avendo spezzato diede a loro. 31 Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero; ed egli divenne a loro invisibile.

32 E dissero l’un l’altro: non era il nostro cuore ardente in noi quando parlava a noi nella strada, quando ci apriva le scritture?

33 Ed essendosi alzati nella stessa ora ritornarono a Gerusalemme e trovarono raccolti gli undici e quelli con loro,

34 dicenti: Veramente è resuscitato il Signore ed è apparso a Pietro.

35 Ed essi narrarono le cose che erano accadute nella via e come si fece riconoscere a loro nello spezzare del pane.

36 Ora dicendo loro queste cose egli stette in mezzo a loro e dice loro: Pace a voi.

37 Divenuti atterriti e impauriti credevano di vedere uno spirito.

38 E disse a loro: Perché siete turbati, e perché dubbi salgono nel vostro cuore?

39 Guardate le mie mani ed i miei piedi: sono proprio io! Palpatemi e vedete: uno spirito non ha carne ed ossa come vedete che io ho.

40 E dicendo questa cosa mostrò loro le mani e i piedi.

41 Ma essendo ancora loro increduli per la gioia e meravigliandosi disse a loro: avete qui qualcosa mangiabile?

42 Essi allora gli diedero un pezzo di pesce arrostito;

43 e avendolo preso lo mangiò davanti a loro.

44 Disse poi a loro: Queste erano le mie parole che dissi a voi essendo ancora con voi, che è necessario si compiano tutte le cose scritte nella legge di Mosè e nei profeti e nei salmi riguardo me.

45 Allora aprì la loro mente per comprendere le Scritture; 46 e disse a loro: Così è stato scritto che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto da morti il terzo giorno,

47 e sarebbe stata annunciata nel suo nome la conversione per la remissione dei peccati a tutte le genti. Cominciando da Gerusalemme

48 voi siete testimoni di queste cose.

49 Ed ecco io mando la promessa del Padre mio su di voi; ma voi restate nella città fino a che sarete rivestiti dall’alto di potenza.

50 Poi li condusse fuori fino verso Betania, e avendo alzato le sue mani li benedisse.

51 ed avvenne che mentre egli li benediceva si separò da loro ed era portato su nel cielo.

52 Ed essi essendosi prostrati a lui ritornarono a Gerusalemme con grande gioia

53 ed erano di continuo nel tempio benedicenti Dio.

 

 

 

Poi al primo giorno della settimana di mattino profondo vennero al sepolcro portando gli aromi che avevano preparato.

E’ l’inizio della nuova era e già si intravede la prima luce, ma è anche la fine dell’età antica e le tenebre non sono ancora dissipate del tutto. C’è chi aspetta il nuovo giorno e chi gli va incontro; c’è chi riposa nella morte di Gesù e c’è chi si sveglia presto dal sonno e cerca e precorre la novità. Per quale ragione? Per onorare in modo diverso una morte diversa e per non cedere alla rassegnazione di ciò che appare agli occhi della carne. Qualcosa deve pur succedere e bisogna proiettare la propria fede in Gesù oltre la sua morte.

Non è delusa l’aspettativa di queste donne. Ed ecco la novità.

2 Ma trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro;

E’ un primo segno e dà un filo di speranza. Bisogna cercare oltre.

3 ora essendo entrate non trovarono il corpo del Signore Gesù.

Allorchè si entra nel mistero della morte di Gesù per breve tempo è trovato tra i morti.

4 Ed avvenne nell’essere loro perplesse per questa cosa ed ecco due uomini si presentarono a loro in veste sfolgorante.

Non si esce dalle secche di ciò che appare alla carne senza un intervento dal cielo. I primi passi deve farli l’uomo, poi Dio stesso si farà avanti, per annunciare la resurrezione del Figlio.

5 Ma essendosi esse impaurite e chinando i volti verso terra dissero ad esse:

Non è dato agli occhi della carne portare la luce che viene dal cielo. Il confronto con Dio può avvenire soltanto nella Parola e con la Parola. Incapaci di un confronto con la luce dello Spirito Santo ci è dato dal Signore di udire la sua voce.

Perché cercate il vivente tra i morti?

Non si cerca tra i morti colui che è il vivente in eterno. Per trovare Cristo bisogna entrare nel mistero di una vita che è da sempre e per sempre. Perché in Lui e per Lui noi tutti siamo stati creati per avere accesso alla sua gloria.

6 Non è qui, ma è risuscitato!

Non è più sulla terra come figlio dell’uomo, ma è resuscitato come Figlio di Dio e siede alla destra del Padre.

Ricordate quando parlò a voi essendo ancora in Galilea 7 dicendo che è necessario che il figlio dell’uomo sia consegnato nelle mani degli uomini peccatori e che sia crocifisso e risorga il terzo giorno?

Se i fatti confermano l’autenticità della Parola, è solo il ricordo che rende viva ed attuale la Parola. Tutto detto ed annunciato, ma solo per coloro che custodiscono nel cuore la parola e la meditano ogni momento riportandola al pensiero.

8 E si ricordarono delle sue parole.

Il ricordo non è una semplice opzione o possibilità della Parola a  nostro uso e consumo, secondo il  capriccio e l’umore del momento. E’ innanzitutto un comando divino. E nell’obbedienza al comando siamo fatti degni di entrare nel mistero del Logos eterno.

9 Ed essendo ritornate dal sepolcro annunciarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri.

Si ritorna dalla morte del Signore per annunciare la sua resurrezione a tutta la chiesa: agli apostoli innanzitutto, perché depositari e custodi della promessa.

10 Erano  Maria  Maddalena e Giovanna e Maria di Giacomo e le rimanenti con loro.

La chiesa non può fare proprie testimonianze anonime, ma accoglie soltanto la parola di chi ha visto ed udito. Se non vale la testimonianza di una sola persona, questa volta il coro delle molte è unanime.

Dicevano agli apostoli queste cose, 11 e apparvero davanti a loro come una sciocchezza queste parole e non credevano a loro.

Nonostante tutte le carte siano in regola, gli apostoli non credono. Fantasie di donne affrante dal dolore e vaneggiamenti di una notte insonne: la donna confonde spesso la verità con i propri stati d’animo, ciò che è realmente accaduto con ciò che vorrebbe fosse accaduto.

12 ma Pietro essendosi alzato corse al sepolcro

In mezzo all’incredulità dei molti c’è sempre colui che fa eccezione. Pietro questa volta si dimostra all’altezza del proprio mandato. Coglie al volo la novità dell’ annuncio. Prima di cedere all’incredulità meglio levarsi di dosso ogni  sonno ed ogni torpore  ed andare a vedere con i propri occhi. E di corsa, per verificare subito. E’ un testimonianza d’amore a Gesù che Pietro dà a tutta la chiesa. Conferma la fondatezza di una scelta divina. Spetta a Pietro aprire la strada e fare da guida agli altri.

ed essendosi chinato vede le fasce sole, e se ne andò meravigliandosi fra sé per l’accaduto.

Non vede Gesù risorto, ma i segni lasciati dalla resurrezione. Non c’è ancora la certezza, ma il cuore si apre allo stupore ed alla speranza.

Perché non porta subito l’annuncio agli altri? Perché vuole meditare l’accaduto nel proprio cuore ed avere una sicura conferma. Chi è a capo della chiesa tutto deve sondare e vagliare, ma deve essere prudente nel parlare. La fretta dettata dall’entusiasmo è cattiva consigliera. Chi non ha creduto al racconto delle donne, quale peso dovrebbe dare alla testimonianza di Pietro? La tomba vuota e le fasce sole sono un segno che può essere interpretato diversamente.

Chi crede non sempre può manifestare la propria fede, sempre può coltivare la speranza e accrescere la propria meraviglia.

13 Ed ecco due di loro nello stesso giorno erano andati verso un villaggio distante sessanta stadi da Gerusalemme, che aveva nome Emmaus, 14 ed essi discorrevano l’uno con l’altro di tutte queste cose accadute.

Pietro ha colto nel segno: il silenzio può essere più eloquente della parola. A volte è meglio lasciar fare a Dio, perché sia Lui ad intervenire con ben altri argomenti. Tutto accade nello stesso giorno: l’annuncio delle donne diventato oggetto di pettegolezzo,  la meraviglia di Pietro celata nel silenzio, due discepoli che sono in cammino e fanno le loro considerazioni sull’accaduto.

15 Ed avvenne mentre essi conversavano e discutevano, lo stesso essendosi avvicinato camminava con loro, 16 ma i loro occhi erano trattenuti da non riconoscerlo.

E’ Gesù stesso che entra nella parola dell’uomo, per dire la propria. Il silenzio di Pietro dà i suoi frutti. Dove non può arrivare la parola di un capo arriva quella del capo.

17 Disse allora a loro: Che parole sono queste che dibattete l’uno con l’altro camminando.

Interesse per ciò che viene detto, nello stesso tempo rimprovero per il modo in cui viene detto. Fatti e considerazioni così gravi meritano più attenzione ed un fare meno precipitoso e frettoloso.

E si fermarono tristi.

I due discepoli afferrano al volo il senso di un richiamo. Si fermano per dare il giusto peso. Ma sono tristi, perché non hanno fede e vedono tutto nero.

18 Rispondendo allora uno di nome Cleopa gli disse: Tu solo essendo pellegrino a Gerusalemme e non hai saputo le cose accadute in essa in questi giorni?

Colui che la sa più di tutti può essere considerato come il più ignorante e sprovveduto degli uomini. Quando Cristo non è riconosciuto è messo tra gli ultimi arrivati. L’unico che ha la risposta è fatto colmo di domande vane e superflue. Eppure in questa volontà di conversare e di dialogare riguardo a Gesù c’è un segno d’amore accetto a Dio. Manca la luce che viene dal cielo, ma non è sopita la speranza nel Salvatore. C’è bisogno di una scossa salutare e di un segno forte. 

19 E disse a loro: Quali cose?

Gesù vuol sapere come la pensano e cosa nutrono nel loro cuore.

Essi poi dissero a lui: Quelle riguardo Gesù il Nazareno, che fu uomo profeta potente in opera e parola davanti a Dio e a tutto il popolo,

C’è la fede in Gesù, profeta mandato da Dio, potente in opera e parola.

20 come poi lo consegnarono i sommi sacerdoti ed i nostri capi per la condanna a morte e lo crocifissero.

C’è la consapevolezza di una morte ingiusta da parte di uomini empi ed iniqui.

21 Noi ora speravamo che fosse lui quello che ha intenzione di liberare Israele;

C’è la speranza nel  Salvatore di Israele, che sta per venire ed è ormai alle porte.

ma anche con tutte queste cose questo è il terzo giorno da cui queste cose avvennero.

C’è lo scoraggiamento e la difficoltà ad entrare in una fede che vada oltre le apparenze di ciò che cade sotto gli occhi della carne.

22 Ma anche alcune donne fra noi ci hanno sconvolto:

Incredulità dunque, ma piena di turbamento. Perché in tanto grigiore c’è pure qualche debole segno di speranza che va meglio compreso.

essendo state di buon mattino al sepolcro, 23 e non avendo trovato il suo corpo vennero dicendo di aver visto anche una visione di angeli, che dicono che lui è vivo.

Troppo bello per essere vero. E’ possibile credere che il corpo sia sparito, ma in quanto alla visione di angeli che annunciano la resurrezione di Gesù, bisogna andarci piano. Di cose non del tutto vere le donne ne dicono talmente tante che sarebbe stoltezza prenderle in parola. Meglio una verifica ed un accertamento da parte di uomini.

24 E partirono alcuni dei nostri al sepolcro e trovarono così come anche le donne avevano detto: ma non videro lui.

La verifica è riuscita a metà. Tutto vero riguardo al sepolcro vuoto, ma in quanto a Gesù non s’è visto. Manca l’elemento probante in assoluto la resurrezione. Non si può smentire, ma neanche asserire con certezza.

25 Ed egli disse a loro: O insipienti e tardi di cuore nel credere a tutte le cose che dissero i profeti.

Se gli apostoli non hanno creduto alla resurrezione la causa non va ricercata nel fatto che nessuno ha visto Gesù. Non c’è solo il vedere con gli occhi della carne. Ben più importante è vedere con lo Spirito. Lo Spirito ha occhi che scorgono nella profondità del mistero divino e non si può vedere in Spirito se non in virtù di un atto dell’intelligenza che coglie il senso della Parola scritta. Allorchè le Scritture sono custodite nella fede è dato comprendere il loro adempimento.

26 Non era necessario che il Cristo soffrisse  queste cose ed entrasse nella sua gloria?

Per le scritture e secondo le Scritture. Vi è una necessità dei fatti che va verificata alla luce di quanto è scritto. Niente di imprevisto e di non prevedibile, ma tutto conforme a quanto deciso in cielo dall’eternità.

27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò a loro in tutte le scritture le cose riguardo a lui.

Colui che ha scritto la Parola è anche maestro della Parola. A chi dovremo chiedere l’intelligenza della Scrittura se non a Gesù? E’ Lui l’artefice, è Lui il protagonista, è Lui il fine di tutto quanto è scritto, dai libri della Legge ( Mosè ) fino ai profeti.

28 E si avvicinarono al villaggio dove andavano, ed egli finse di andare più lontano.

Quando è lo stesso Gesù che spiega, il tempo passa alla svelta e si è già alla meta. Ma Gesù vuole portarci a traguardi più lontani.

29 E lo forzarono dicendo:

Troppo bello ascoltare la Parola! Chi potrebbe resistere al desiderio di trattenere Gesù più a lungo?

Rimani con noi, perché ormai è sera ed è già declinato il giorno.

Qualche buon pretesto per far rimanere Cristo più a lungo si trova sempre. E non è che a Gesù faccia dispiacere una simile insistenza. Se noi stiamo volentieri con Lui, Lui sta volentieri con noi.

Ed entrò per rimanere con loro.

Non importa dove. Importa con chi e per quale ragione.

30 Ed avvenne nel giacere a mensa

Da un incontro per via ad un rapporto più intimo e confidenziale. Non siamo più per strada, ma nel segreto di una mensa, lontani da occhi e da orecchi indiscreti.

egli con loro avendo preso il pane benedisse Dio e avendo spezzato diede a loro.

E’ il momento della comunione piena dei cuori, allorchè ciò che è nostro deve essere spezzato e dato agli altri. Gesù è il primo a dare se stesso per i propri fratelli. Ora che la sua vita è stata spezzata, può finalmente essere donata, nella forma del pane eucaristico.

31 Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero;

Quali occhi? Quelli dello Spirito! Donandosi nella forma del pane l’invisibile si rende visibile. Allorchè Gesù è da noi colto nell’Eucarestia lo riconosciamo come Figlio di Dio, Salvatore nostro.

ed egli divenne a loro invisibile. Visibile agli occhi dello Spirito, invisibile a quelli della carne: è questo Gesù eucaristico.

32 E dissero l’un l’altro: non era il nostro cuore ardente in noi quando parlava a noi nella strada, quando ci apriva le scritture?

Nella consumazione del pane eucaristico si consuma l’amore del Cristo. E’ l’epilogo di una storia d’amore che è cominciata con la Parola. Nessun dono di se stesso all’altro è vero se non è preceduto dai preliminari d’amore. Non c’è preliminare d’amore se non nella gioia che viene dalla Parola.

Quando leggi la Scrittura in Cristo e per Cristo,  il tuo cuore   arde di gioia in Lui e per Lui. E’ la prima caparra dell’amore eterno. Come puoi innamorarti del Signore se non bevi alla sapienza che esce dalla sua bocca, così come ci è data attraverso la Parola rivelata? Misero l’uomo che non conosce questa gioia. Nulla conosce e nulla assapora del suo eterno sposo. Una lettura intelligente della Bibbia non è ozio letterario e trastullo per pochi: è il primo grande dono che Dio fa di se stesso. E’ la prima vera forza motrice e scuotitrice del nostro cuore. Non un’emozione fra le tante, ma moto dello spirito verso Dio.

33 Ed essendosi alzati  nella stessa ora,  ritornarono a Gerusalemme

Rinati a vita nuova, in quel medesimo tempo tornarono alla comunità degli eletti. Per vedere le solite facce? Per comunicare una gioia nuova, per portare la grande notizia.

e trovarono raccolti gli undici e quelli con loro, 34 dicenti: Veramente è resuscitato il Signore ed è apparso a Pietro.

Quando l’apostolo è preso dall’entusiasmo dell’annuncio e non vuole perdere tempo, ecco che si trova preceduto dallo stesso Gesù. La grazia che ha operato negli uni ha operato anche in tutti gli altri. Pietro ha già dato conferma della resurrezione del Cristo.

Perché ha trovato la tomba vuota ed ha visto le fasce da parte? Non sembra. Dopo la meraviglia per il sepolcro deserto ed un prudente silenzio di meditazione, Gesù gli è apparso e gli ha dato per sé e per gli altri la  certezza della resurrezione.

35 Ed essi narrarono le cose che erano accadute nella via e come si fece riconoscere a loro nello spezzare del pane.

Non è stato possibile annunciare per primi il grande evento, è sempre possibile aggiungere gioia a gioia, raccontando qualcosa in più: come Gesù si è dato a conoscere nello spezzare del pane.

Non c’è stata una semplice apparizione, ma una conoscenza più profonda, attraverso il mistero del pane eucaristico.

36 Ora dicendo loro queste cose egli stette in mezzo a loro

Questa volta non come di sfuggita, ma in maniera stabile e duratura, in mezzo all’intera assemblea dei credenti.

e dice loro: Pace a voi.

E’ Gesù che porta la pace che viene dal cielo. E’ il frutto della sua morte e resurrezione: cielo e terra sono stati conciliati in virtù del Figlio. Non c’è pace in questo mondo che abbia valore e sia destinata a durare in eterno se non quella portata da Gesù. Non dice: Pace al mondo, ma pace a voi che credete in me, pur essendo nel mondo. E’ una pace che interessa innanzitutto la comunità dei credenti e che dalla chiesa è irradiata su tutti coloro che accolgono il nome di Cristo Salvatore.

E’ una pace che non attende il consenso dell’umanità, ma è offerta a tutto il mondo purchè si converta a Cristo Salvatore. Non è da noi costruita, ma da noi accolta e fatta nostra in virtù della fede

37 Divenuti atterriti e impauriti credevano di vedere uno spirito.

Se Gesù voleva tranquillizzare gli animi ha ottenuto l’effetto contrario. L’evento è talmente grande e straordinario che non basta una semplice parola per metterli quieti: c’è bisogno di più parole, di una vera e propria opera di persuasione. Quando non basta la sola parola, bisogna insistere con la stessa parola, portando dimostrazioni ed argomentazioni. Non è amore per la discussione inutile e faziosa. Il cuore dell’uomo è duro e tardo nel credere. A volte bisogna insistere con la Parola, anche se dovrebbe bastare una sola parola.

38 E disse a loro: Perché siete turbati, e perché dubbi salgono nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani ed i miei piedi: sono proprio io! Palpatemi e vedete: uno spirito non ha carne ed ossa come vedete che io ho. 40 E dicendo questa cosa mostrò loro le mani e i piedi.

Di prove e dimostrazioni Gesù ne dà molte. Non sembra però indispettito per la incredulità degli apostoli. Comprende l’imbarazzo dei presenti e volentieri si intrattiene con loro. Come si fa con i piccoli, quando fanno fatica a comprendere, eppure pendono dalle labbra di chi parla, perché sono interessati al discorso.

41 Ma essendo ancora loro increduli per la gioia e meravigliandosi

Troppo bello per essere vero! Come credere hic et nunc ad un fatto così straordinario? Chi avrebbe sperato dopo tante dolorose vicende in un epilogo così felice? E’ vero che così era scritto, ma chi aveva dato peso?

 disse a loro: avete qui qualcosa mangiabile?

Continua l’opera di persuasione e gli apostoli stanno volentieri al gioco.

42 Essi allora gli diedero un pezzo di pesce arrostito;

Richiesta accolta prontamente: in questa storia non c’è nulla da perdere, ma tutto da guadagnare se si va avanti.

43 e avendolo preso lo mangiò davanti a loro.

Se un puro spirito può apparire e parlare, non può certo mangiare. Ora Gesù sta mangiando tranquillamente come un comune mortale, in faccia agli apostoli, perché vedano bene che  mastica il cibo.

44 Disse poi a loro:

Dopo una semplice ma efficace dimostrazione meglio tornare alla Parola. Perché bisogna intendersi e non ci può essere intesa senza comprensione di ciò che è scritto.

Queste erano le mie parole che dissi a voi essendo ancora con voi, che è necessario si compiano tutte le cose scritte nella legge di Mosè e nei profeti e nei salmi riguardo me.

Il tempo in cui Dio parla non è necessariamente il tempo in cui l’uomo comprende. In mezzo non ci sta semplicemente la volontà umana, ma innanzitutto la grazia di Dio. Non si comprende se non per un dono del Signore. Ma cosa potrà comprendere chi non sa ascoltare e custodire nel ricordo la Parola?

45 Allora aprì la loro mente per comprendere le scritture;

Gesù apre la mente, non nel nulla del ricordo, ma nella ricchezza o povertà di ciò che è custodito nel pensiero dell’uomo. C’è la mente che viene aperta sul poco e quella che viene aperta sul molto. Spetta a noi accumulare o dissipare il patrimonio della Parola rivelata. Non puoi pretendere una grande apertura di mente quando il suo orizzonte è molto stretto e limitato. Riflettano coloro che non tengono in considerazione la lettura della Bibbia. Chi poco conosce, poco comprende. E non mi dire che è innanzitutto una questione di qualità e non di quantità, di modo che l’ignorante possa apparire più illuminato di chi è istruito. Giova distinguere un sapere fondato ( in Cristo ) da uno infondato. In quanto alla sua vastità, non va disprezzata, ma amata e cercata, come un bene prezioso che è luce per tutta la chiesa. Altro è un semplice raggio di luce, altro è un fascio della stessa luce.

46 e disse a loro: Così è stato scritto che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto da morti il terzo giorno, 47 e sarebbe stata annunciata nel suo nome la conversione per la remissione dei peccati a tutte le genti.

Poche parole per riassumere tutto quello che è stato scritto. Tutto qui, quello che bisogna sapere della Bibbia? Cosa importa tutto il resto? E non ti chiedi da dove sono state tratte queste poche parole? Da un contesto semplice o da un contesto molto complesso? Pensi che una conoscenza superficiale e limitata della Parola sia sufficiente per arrivare al suo nucleo portante? E’ poi così chiaro nella Bibbia che “ Il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto da morti il terzo giorno e sarebbe stata annunciata nel suo nome la conversione per la remissione dei peccati a tutte le genti?”.

Non sembra proprio, se ancor oggi Israele non crede in Cristo. Eppure gli ebrei leggono la Scrittura, ma nulla comprendono di tutto questo. Allora è solo questione di luce, mi potrai ribattere, non di quantità del sapere. E’ vero: non c’è comprensione senza illuminazione, ma come può la luce arrivare nel punto giusto, se il quadro su cui cade non è completo? Benché la grazia sia donata, non può cadere sulla Parola che non è custodita. Leggi e medita ogni giorno la Sacra Scrittura, accresci sempre di più il tuo deposito culturale  di sacra conoscenza e vedrai splendere su di esso la luce che viene dal cielo e proverai una gioia sempre nuova e diversa.

Cominciando da Gerusalemme 48 voi siete testimoni di queste cose.

La testimonianza che viene da Dio è una testimonianza fondata: innanzitutto a partire dallo spazio. Comincia dalla città santa che è stata per prima visitata dal Signore e considerata degna di elezione.

Oltre ad un suo spazio ha un suo tempo preciso: è quello che segue immediatamente la morte e resurrezione di Gesù. Spazio e tempo garantiti: non solo! Anche i testimoni devono essere accreditati dal cielo. Gli apostoli in quanto testimoni diretti di ciò che Gesù ha fatto e detto sono gli unici giustificati ad annunciare il suo Vangelo.

49 Ed ecco io mando la promessa del Padre mio su di voi;

Vi è una garanzia terrena ( spazio, tempo, testimoni ) ed in più vi è una garanzia celeste. Gli apostoli annunciano Cristo non soltanto perché l’hanno conosciuto con gli occhi della carne, ma anche perché hanno ricevuto una conoscenza che viene dal cielo in virtù dello Spirito Santo.

ma voi restate nella città fino a che sarete rivestiti dall’alto di potenza.

Nessuna conoscenza umana di Gesù è considerata degna dell’annuncio, se non quando è rivestita della potenza che viene dal cielo. Nessuno abbia fretta di annunciare Cristo, ma tutti sappiano attendere il giorno della grazia. Non è solo questione di volontà, è anche questione di potenza dall’alto.

50 Poi li condusse fuori fino verso Betania, e avendo alzato le sue mani li benedisse.

Perché li condusse fuori da Gerusalemme, se non per rivolgere il loro sguardo verso tutte le genti?

E’ benedetta la chiesa che sta in Gerusalemme, ma soltanto perché l’umanità tutta.

51 ed avvenne che mentre egli li benediceva si separò da loro

Non può il Figlio di Dio rimanere presso la chiesa nella carne, viene il tempo in cui ritorna al cielo, ma soltanto dopo una benedizione eterna. Non ha benedetto gli apostoli una volta soltanto, ma si è separato da loro nell’atto di una perpetua benedizione.

ed era portato su nel cielo.

Non è Gesù che sale al cielo, è il cielo che si riprende ciò che è suo.

52 Ed essi essendosi prostrati a lui,

Benedizione dal cielo, atto di adorazione dalla terra.

ritornarono a Gerusalemme con grande gioia

Ritorno alla chiesa che vede soltanto con gli occhi della fede, non con il muso lungo, perché se n’è andato l’ amore, ma con grande gioia, perché d’ora in poi rimarrà sempre con i suoi.

53 ed erano di continuo nel tempio benedicenti Dio.

Fine del Vangelo! Non con l’immagine di Gesù che sale al cielo, ma con quella della chiesa che rimane sulla terra.

Qual è questa immagine? Quella di una comunità che sta di continuo nel tempio, benedicendo Dio.

 

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